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Palazzo Chigi, l’annuncio sulla liberazione di Alessia Piperno

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alessia piperno rilasciata iran

Alessia Piperno è stata rilasciata dalle autorità iraniane. Si è conclusa positivamente la vicenda che vedeva protagonista la giovane arrestata in Iran lo scorso 28 settembre proprio nel giorno del suo compleanno. La viaggiatrice digitale e solitaria, come lei stessa ama definirsi, era arrivata in Iran dal Pakistan e si trovava a Teheran proprio nei giorni in cui sono scoppiate le manifestazioni di protesta per la morte di Mahsa Amini. La 22enne curda era stata arrestata perché non indossava correttamente il velo dalla polizia morale.

Nella giornata di oggi, 10 novembre, è arrivato il comunicato di Palazzo Chigi: “Dopo un intenso lavoro diplomatico oggi Alessia Piperno è stata rilasciata dalle autorità iraniane e si appresta a tornare in Italia. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a che Alessia riabbracci i familiari, ha informato i suoi genitori nel corso di una telefonata, pochi minuti fa”.

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Le accuse rivolte dalle autorità a Alessia Piperno

Le autorità iraniane non avevano spiegato le ragioni dell’arresto, ma il fermo era stato messo in relazione con le proteste di piazza. Si parlava inoltre di un’accusa rivolta ad alcuni cittadini stranieri di aver partecipato o fomentato le manifestazioni. La 30enne romana Alessia Piperno era stata portata nel carcere di Evin. Qui il 15 ottobre c’era stato un incendio e violenti scontri tra detenuti e guardie con almeno 8 morti.

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L’annuncio della liberazione è arrivato dopo che per giorni si era temuto il peggio per Alessia Piperno. Un mese fa, il 10 ottobre, il portavoce del ministero degli Esteri Nasser Kassani aveva mandato un messaggio ben poco rassicurante. Aveva detto infatti che i cittadini stranieri che si trovano in Iran per turismo o per affari devono rispettare le leggi del Paese.

Il riferimento, ovviamente, era andato agli stranieri arrestati dopo le manifestazioni di piazza, tra cui l’italiana Alessia Piperno. Tutti accusati di aver preso parte alle proteste anti-governative scatenate dalla morte di Mahsa Amini.  “Le indagini continuano – aveva affermato il portavoce – e le rispettive ambasciate e i cittadini stranieri vengono informati degli ultimi sviluppi. L’Iran è un Paese sicuro per tutti i viaggiatori stranieri, nessuno verrà disturbato. Ma devono rispettare le nostre regole”.

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