L’esplicita accentuazione erotica di questi versi di Emily Dickinson (Amherst, 10 dicembre 1830 – Amherst, 15 maggio 1886) fece sorgere dei dubbi di opportunità al colonello Higginson, amico dell’autrice, che in una lettera a Mabel Todd del 21 aprile 1891, mentre stavano preparando insieme il secondo volume delle poesie, scrisse: “Solo per una poesia ho qualche timore – quella meravigliosa ‘Wild nights’, – dove ho paura che i maligni possano leggere più di quanto la vergine reclusa abbia voluto esprimere nei versi. Miss Lavinia ha qualche incertezza al riguardo? Capirete e perdonerete la mia premura. Eppure che perdita sarebbe ometterla! Non è davvero da omettere.”
Notti selvagge – Notti selvagge!
Fossi io con te
Notti selvagge sarebbero
La nostra voluttà!
Futili – i venti –
Per un Cuore in porto –
Via il Compasso –
Via la Mappa!
Vogare nell’Eden –
Ah, il Mare!
Potessi soltanto ormeggiare – stanotte –
In te!
Wild nights – Wild nights!
Were I with thee
Wild nights should be
Our luxury!
Futile – the winds –
To a Heart in port –
Done with the Compass –
Done with the Chart!
Rowing in Eden –
Ah, the Sea!
Might I but moor – tonight –
In thee!

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