Le bugie sono una costante nei rapporti interpersonali. C’è hi mente di continuo, chi almeno una volta ha dovuto farlo, magari a fin di bene, e chi è stato spesso vittima delle bugie altrui. I bugiardi sono ovunque e nascondo le loro menzogne tra le pieghe di una storia d’amore, nei rapporti di lavoro, nelle conflittualità famigliari, nelle amicizie e, nei casi più seri, dentro un crimine. In qualsiasi momento potremmo trovarci davanti ad una bugia o esserne noi stessi dei portatori più o meno sani. È proprio questa consapevolezza che mette a dura prova la nostra capacità di fidarci. Chiunque abbia visto la nota seria Lie to me o sia un appassionato di polizieschi e storie simili, sa però che esistono dei metodi per smascherare i bugiardi. Dalla famigerata macchina della verità allo studio della cinesica, le tecniche utili a capire quando qualcuno mente sono molte e tra queste quelle prese in esame da Marl Bouton, ex agente dell’Fbi e autore del libro “How to Spot Lies Like the Fbi”, sono tra le più facili da utilizzare anche nella vita di tutti i giorni. L’espressione facciale, il linguaggio del corpo e gli indicatori verbali possono, infatti, rivelare se qualcuno sta mentendo. (Continua dopo la foto)
Allo stesso modo, quando un destrimano sta mentendo su qualcosa che ha sentito, tende a guardare direttamente a destra. Se invece la bugia verte su odori o sensazioni, lo sguardo cade in basso a destra (sinistra per i mancini). I sorrisi che dei bugiardi sono falsi ovvero si limiteranno a interessare solo la bocca, senza raggiungere zigomi e occhi. Se l’interlocutore si tocca la faccia, non ci sono dubbi, sta mentendo: infatti sembra che le bugie scatenino il prurito e le labbra si contraggono in preda a improvvisa secchezza. Bisogna ricordare, inoltre, che chi mente tende a sudare più del solito e, in alcuni casi, arrossisce. Infine, la regola d’oro del bravo detective: se una persona asserisce qualcosa e, contemporaneamente, scuote la testa, ha appena negato quanto detto, tradendo la menzogna.