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Scuola al via lunedì 14, l’allarme dei presidi sulle mascherine. Cosa succede

Scuola e sicurezza, ancora due tematiche molto dibattute.  Nonostante il nuovo anno scolastico sia ormai alle porte, tanti i dubbi e le perplessità sulla riapertura in sicurezza degli istituti scolatici. L’apprensione non accompagna solo i timori delle famiglie italiane, ma persino i presidi, che sollevano non pochi quesiti sulla disponibilità effettiva degli strumenti di sicurezza e tutela personale.

Prime tra tutti, le tanto dibattute mascherine chirurgiche. Hanno da sempre rappresentato un argomento alquanto spinoso fin dall’inizio della pandemia. Punti da affrontare e nodi da sciogliere, non solo sul numero prodotto e adeguatamente distribuito sul mercato, ma anche su quale tipologia andasse a svolgere la concreta funzione di sicurezza personale per evitare di rimanere infetti. (Continua a leggere dopo la foto).


Nonostante le note di rassicurazione da parte del Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid, Domenico Arcuri, che così ha affermato: “Entro lunedì le avranno tutti”, le famiglie italiane e persino i dirigenti scolastici non sembrano aver esso a tacere alcuni sospetti. Dalle parole di Arcuri si apprende che non solo nessuna scuola rimarrà senza mascherine chirurgiche, ma che tutti ne disporranno in numero adeguato. (Continua a leggere dopo la foto).

Studenti ma non solo, anche il corpo docente e il personale scolastico disporranno di tutti gli strumenti per la sicurezza personale quindi collettiva: ogni giorno una mascherina chirurgica gratuita, il Commissario rassicura sul fatto che agli istituti di ogni ordine e grado sono, sono state già messe a disposizione per un totale pari a 41 milioni. Ma i presidi non sono convinti. (Continua a leggere dopo la foto).

Si sono espressi attraverso l’Anp. Nello specifico così ha parlato il presidente Antonello Giannelli: “Stando a quanto ci hanno detto il premier Conte e Arcuri la fornitura è destinata anche agli alunni. Ma questo è cambiato in corso d’opera, prima avevamo capito tutti che gli studenti le avrebbero portate da casa. Se includiamo tutti, gli 11 milioni di mascherine consegnate ogni giorno alle scuole sono insufficienti per alcuni istituti che contano mille o duemila iscritti. Non so se c’è stato un errore di calcolo, ma poco male, l’importante è che arrivino per sabato”.  E si aggiunge anche Mario Rusconi, presidente dei presidi laziali: “Ci è stato detto che verranno fornite di volta in volta. Speriamo che mantengano le promesse”.

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