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Ricercato dalla polizia, lancia in rete una provocazione agli agenti, sfidandoli a suon di like e condivisioni

 

Cosa non si farebbe in tempi come questi per un po’ di notorietà virtuale? Diciamoci la verità: tanti di noi misurano ormai il successo delle proprie esternazioni in base al numero di like ricevuti sui social, studiando spesso i propri post e le foto da condividere per renderle il più accattivanti possibili e fare incetta di apprezzamenti da parte degli utenti. A volte a qualcuno però la situazione rischia seriamente di sfuggire di mano. No, non ci riferiamo nello specifico a qualche teenager ossessionata dai selfie, ma a una bizzarra storia andata in scena negli Stati Uniti e raccontata nel dettaglio dalla testata Metro. Protagonista della vicenda, decisamente tra le più originali lette negli ultimi mesi, un ragazzo di 21 anni di nome Michael Zaydel ricercato dagli agenti di polizia di Redford, a Detroid, per una serie di reati minori commessi. Lui, finito nel mirino delle forze dell’ordine, ha deciso di lanciare una singolare sfida in rete, scrivendo attraverso il proprio profilo: “Se aiutate il mio post a superare quota 1.000 condivisioni, sarò io stesso a consegnarmi alla più vicina centrale, portandovi anche delle ciambelle per scusarmi del disturbo che vi ho arrecato”. Una provocazione? Non proprio, in realtà, considerando l’esito della vicenda. (Continua a leggere dopo la foto)


Il suo messaggio, pubblicato ricorrendo al nome d’arte “Champagne Torino” che si era auto attribuito, è stato infatti rilanciato dal dipartimento di Redford e ha ampiamente superato l’obiettivo prefissato, arrivando a ben 4mila condivisioni nel giro di qualche ora. Come avrà reagito il diretto interessato? Chi pensava a un bluff è rimasto profondamente deluso: il giovane si è infatti prima immortalato mentre acquistava realmente delle ciambelle, poi ha varcato la soglia della centrale di polizia più vicina al negozio di alimentari dove aveva ultimato l’acquisto e, come in un film, ha chiesto gentilmente di essere identificato e arrestato, dichiarandosi colpevole delle accuse che gli erano state mosse. (Continua a leggere dopo le foto)

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Il tutto non prima, però, di aver lasciato un post in rete dove scriveva “Fate schifo”. Il ragazzo, che aveva al seguito una dozzina di ciambelle appena sfornate, è stato condannato a 39 giorni di carcere la mattina seguente. Il dipartimento locale non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale in merito all’accaduto, limitandosi a confermare le circostanze dell’arresto. Non è nemmeno chiaro se i poliziotti abbiano gradito o meno il regalo offerto loro dal giovane.

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