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“Ma cosa diavolo hai fatto? Vergognati!”. Sporca la seggiola con il sangue del ciclo, chiama la maestra tutta impaurita e la donna la umilia davanti a tutta la classe. “Una vergogna mai provata”, commenta in lacrime questa ragazzina in piena adolescenza di appena 12 anni. E quello che capita poco dopo è agghiacciante

 

Una di quelle offese rimaste sullo stomaco e di certo facilmente digeribile. Per comprendere a pieno questa storia bisogna fare uno sforzo, contestualizzarla per bene e cercare di capire una cosa fondamentale: ovvero che in piena adolescenza tutto è amplificato, una tristezza, un amore, una gioia, un lutto, la cattiveria, tutto raggiunge almeno il doppio del peso originale e come questo caso dimostra, le parole di un affronto potrebbero portare anche alla morte. Siamo a Palayamkottai Town, nel distretto di Tirunelveli nel sud dell’India e questa è una di quelle storia che lasciano il segno, non sono in oriente certo, ma anche da noi, in pieno occidente. Lascia il segno perché è il timore di ogni bambina, di ogni ragazza e infine di ogni donna: sporcare con il sangue mestruale sedie, poltrone e cuscini. Una cosa che capita di tanto in tanto e che di certo non è poi così grave o triste, una cosa che può capitare, appunto. Ma questa storia drammatica che ci arriva dall’India, dimostra che in tenera età, una affronto del genere potrebbe essere fatale. La protagonista di questa assurda vicenda è una bimba di appena 12 anni alle prese con i primi segni dello sviluppo. (continua dopo la foto)



La piccola avrebbe sporcato i suoi vestiti e la sedia della classe col sangue mestruale. Per questo motivo la maestra l’ha sgridata davanti a tutti i compagni, umiliandola. Disperata, la 12enne si è tolta la vita lanciandosi dal terrazzo del suo vicino. I genitori, sconvolti, hanno trovato una lettera dove la ragazzina spiegava le ragioni del folle gesto. “Fino ad oggi non ero mai stata sgridata, perché la maestra mi ha urlato così?”, le parole della piccola. La polizia ha aperto un’inchiesta e sta ascoltando i testimoni della vicenda. Non è ancora chiaro se l’insegnante sia stata messa sotto indagine. La notizia è riportata su Metro.uk. Nei giorni subito successivi al suicidio un gruppo di genitori ha deciso di raggrupparsi e manifestare contro l’insegnante (della quale nessuno conosce il nome) sulla strada adiacente alla scuola. (continua dopo le foto)

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Proteste talmente accese che è servito persino l’aiuto della polizia per sedare le rivolte. Nel frattempo un’indagine è in atto e gli inquirenti stanno ascoltando tutte le fonti. Non si sa ancora niente a riguardo, specificano i media locali, proprio perché la polizia non ha emesso ancora nessun mandato di arresto per la donna, cosa che potrebbe anche non verificarsi affatto se l’indagine non fosse supportata da prove di una reale responsabilità. Una storia, però, che di certo non finirà così.
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