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Lutto nel cinema, uccisa dal Covid una delle più solari protagoniste

Cinema in lutto. Se n’è andata per complicanze del Covid. Icona della Nouvelle Vague e del Surrealismo e una scrittrice anarco-femminista con uno spiccato gusto della provocazione, autrice di racconti erotici con lo pseudonimo di Belen: è morta ieri mattina in un ospedale di Ginevra all’età di 89 anni per le complicazioni del Coronavirus. Da tempo le sue condizioni di salute non erano soddisfacenti tanto da limitarne l’autonomia.

Unanime il cordoglio nel mondo del cinema dove aveva esordito giovanissime e rappresentato parte di quella nuova onda di cinefili diventati registi che distrusse logiche cinematografiche contestandone stile e mezzi di produzione. Era il 1968 quando scrisse con Claude Makovski la sceneggiatura del suo primo lungometraggio, “La fiancée du pirate”: il soggetto del film (una donna si vendica degli affronti che tutti gli uomini del suo villaggio le hanno fatto subire) non attira nessun produttore e deve quindi realizzarlo con piccoli mezzi. Continua dopo la foto


Il film finalmente esce nel 1969 e pur non trovando distributori viene segnalato alla Mostra di Venezia e così subito dopo la Universal lo distribuisce in Francia e in Usa, dove viene ben accolto. Il primo successo di Nelly Kaplan, regista argentina di nascita e poi naturalizzata francese. Nata a Buenos Aires nel 1931 da una famiglia di origine ebrea originaria della Russia, a 18 anni lasciò la famiglia e si trasferì a Parigi. Continua dopo la foto


A 22 anni Kaplan debuttò nel cinema al fianco del mitico regista Abel Gance, di cui fu l’assistente, collaborando alla realizzazione dei suoi ultimi quattro film: “La torre di Nesle” (1955), “Magirama” (1956), “Napoleone ad Austerlitz” (1960) e “Cyrano contro D’Artagnan” (1964). Come atto d’omaggio al maestro Kaplan gli dedicò il suo primo film, “Abel Gance, hier et demain” (1963). Nel 1965 partendo dai disegni erotici di André Masson, Kaplan realizzò il cortometraggio “Dessins et merveilles” che non venne mai distribuito per problemi di censura. Continua dopo la foto


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Il suo ultimo film da regista è stato “Plaisir d’amour” del 1991, che presenta un’inversione della leggenda di Don Giovanni. Denso di riferimenti mitologici, offre anche un discreto omaggio a uno dei film surrealisti favoriti, The Most Dangerous Game”, realizzato nel 1932 da Irving Pichel ed Ernest B. Schoedsack

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