Il caffè fa bene o male? Va bene, tutto con moderazione. Ma in soccorso della caffeina arriva un recente studio condotto dalla Harvard School of Public Health pubblicato su The World Journal of Biological Psychiatry. Il cui risultato mette in evidenza che esiste una correlazione tra il consumo di caffè e bevande contenenti caffeina e un minor rischio di suicidio. Perché? Il caffè agisce come ottimo antidepressivo e stimola il sistema nervoso ed aumenta la produzione di alcuni neurotrasmettitori che hanno una incidenza positiva sulle emozioni. La ricerca ha coinvolto sia uomini che donne coinvolti in tre studi, per un totale di 208.424 partecipanti in circa 16 anni di studio, i quali hanno dovuto compilare un questionario ogni quattro anni, per valutare gli effetti del l’assunzione di caffè e caffè decaffeinato. Si è concluso che i bevitori di caffè con caffeina hanno presentato un rischio di suicidio dimezzato, rispetto a coloro che avevano bevuto il caffè decaffeinato. Dunque i ricercatori affermano che le persone che consumano quotidianamente due o quattro tazzine di caffè hanno ben il 50 per cento di possibilità in meno di togliersi la vita rispetto alle altre. Inoltre il consumo moderato di caffè ha anche effetti benefici contro il morbo di Alzheimer, abbassa il rischio di insufficienza cardiaca e di ammalarsi di cancro alla pelle.
La notizia ci rincuora in quanto incalliti pusher di emozioni e stimoli culturali attraverso una Caffeina diversa, con una maiuscola. Ma sempre con la stessa missione, quella di incidere positivamente sulle emozioni. Che arrivano da un libro, da un quadro, un evento o un monumento. Purché se ne possa fruire. E noi esistiamo per questo: stimolare e sensibilizzare. Perché, rubando a Giuseppe Tornatore, l’arte e la cultura rimandano a un concetto di bellezza che serve a fornire all’uomo strumenti migliori per la convivenza sociale e civile.