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“La mia vita distrutta”. Paralizzato nell’incidente a Ciao Darwin, Gabriele: “Cosa è successo dopo”

‘Ciao Darwin’ è sempre stato un gioco che ha fatto divertire per tantissimi anni milioni di telespettatori, grazie all’impeccabile conduzione di Paolo Bonolis e al lavoro del collega Luca Laurenti. Le prove delle varie squadre hanno sempre incollato tantissima gente davanti al piccolo schermo, ma purtroppo la trasmissione si è anche resa protagonista di una brutta vicenda, verificatasi nel 2019 e che ha visto come sfortunata vittima il signor Gabriele Marchetti, rimasto paralizzato dopo aver preso parte al cosiddetto ‘genodrome’.

Bisogna saltare da un rullo all’altro per arrivare al traguardo e lui il 17 aprile di quell’anno perse l’equilibrio e scivolò procurandosi un grave danno fisico. Ha subito in tutto questo arco di tempo diverse operazioni chirurgiche e per un anno è rimasto all’interno di un ospedale. E l’inchiesta ha portato a rischio processo 4 persone: Sandro Costa e Massimo Porta, entrambi dirigenti di Rti quando è avvenuto il dramma. Massimiliano Martinelli, dirigente della società Maxima, accusato di non aver proceduto a un’adeguata progettazione della struttura, E Giuliana Giovannotti, dirigente del gruppo “Sdl 2005”.


Stando a quanto riferito dal pubblico ministero Alessia Miele, “per rendere ancora più difficoltosa la prova per ciascun concorrente la struttura è resa scivolosa”. Gabriele Marchetti ha vissuto dei momenti durissimi e al suo fianco sono rimasti sempre la moglie e il figlio nonché un infermiere specializzato che lo segue costantemente. E ora il diretto interessato ha rotto il silenzio, rivelando quali sono i suoi pensieri alla luce del terribile incidente che gli ha stravolto la vita.

Gabriele Marchetti Ciao Darwin

Gabriele Marchetti, vittima dunque dell’incidente a ‘Ciao Darwin’, ha fatto sapere: “La mia vita e quella della mia famiglia distrutta da un gioco”. Dunque, parole ricche di dolore e sofferenza quelle dell’uomo, che ovviamente mai si sarebbe aspettato di fare una fine simile. Periodi durissimi per lui, che secondo l’accusa non avrebbe avuto il giusto addestramento per poter affrontare nel migliore dei modi quella prova ardua. E i suoi familiari sperano possa esserci giustizia nel prossimo futuro.

Paolo Bonolis commentò all’epoca dei fatti: “Ovviamente siamo umanamente molto dispiaciuti dell’accaduto e siamo vicini a lui e alla sua famiglia, lo siamo stati fin dal primo momento. Abbiamo posto in essere tutte le misure necessarie, tutto quello che era necessario al suo immediato soccorso. Abbiamo costantemente monitorato tutto lo sviluppo della vicenda”.

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