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WhatsApp, 10 azioni che portano alla chiusura dell’account

Pensate a una vita senza WhatsApp. Fino a qualche anno fa non ci sarebbe cambiata di una virgola, ma oggi, a ragionarci con calma, verrebbe da dire che ce la rovinerebbe. Nessun amico potrà più scriversi se non tramite sms o tramite Messenger; le chat (tanto odiate, che in questi ultimi anni stanno tenendo unite le famiglie sempre più distanti), sarebbero solo un lontano ricordo e soprattutto la comodità di inviare messaggi a chiunque verrebbe sostituita da una (a volta) scomoda telefonata. Ma se pensate che il ban definitivo da WhatsApp sia un’evenienza troppo lontana per voi, beh, almeno prima sarà meglio conoscere quali sono le cause che portano a questa drastica chiusura.

Partiamo dal presupposto esistono delle azioni che possono portare alla chiusura dell’account in quanto la WhatsApp Inc. (l’azienda a capo di Mark Zuckerberg) le reputa estremamente pericolose. Ci sono 10 casi in cui il nostro profilo può essere bloccato dallo sviluppatore. Parliamoci chiaro: su Whatsapp è possibile fare (quasi) tutto, per i più smanettoni è addirittura possibile spiare i contatti attraverso trucchi, metodi e procedure ormai molto conosciute, è possibile inviarsi praticamente ogni tipo di immagini o video (se entrambe le parti sono d’accordo e non si commettono reati), si può parlare di tutto senza la paura di essere “intercettati”. (Continua dopo la foto)



Eppure, anche se non ci vengono in mente, esistono 10 azioni pericolose che portano al ban a tempo indeterminato del profilo. In definitiva l’accesso all’applicazione viene bloccato e non sarà possibile inviare o ricevere messaggi, file multimediali e fare chiamate e video chiamate. Ma analizziamole una per una: Non è possibile infatti, inviare messaggi illegali, osceni, diffamatori o minacciosi; non è possibile inviare messaggi che promuovono crimini violenti. (Continua dopo la foto)

È vietato creare un falso account di una persona o impersonarla in qualche modo; ma anche inviare un numero esagerato di messaggi a persone che non sono tra i tuoi contatti (quanti ce ne capitano di questo tipo?); non è possibile tentare di alterare o modificare i codici di accesso; o di inviare virus o malware. C’è il blocco immediato del servizio se si cerca di hackerare i server per spiare qualcuno; o usare WhatsApp Plus (l’applicazione fraudolenta non ufficiale che ruba i dati degli utenti a fini commerciali). Occhio poi, perché venire bloccato da molti utenti porta al ban; e naturalmente venire segnalato da molti utenti. (Continua dopo la foto)

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Insomma questi sono i punti salienti del decalogo del non-fare. Se si violano queste regole l’account viene sospeso. Chi usa Whatsapp nel tempo libero potrebbe non incontrare alcun problema per una sospensione temporanea. Portare la stessa situazione in ambito Business può però significare perdita di credibilità e clienti. Ultimo consiglio: usate WhatsApp con rispetto (per voi stessi e gli altri), praticate buon senso e gentilezza e nessuno si farà male. Chiaro, no?

Dietro le quinte del potere Business.it

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