Lo scorso 21 marzo le famiglie di 7 ragazze italiane piangevano la morte delle proprie figlie: le ragazze erano su un bus che sulla strada tra Valencia e Barcellona si è schiantato provocando la morte di 13 persone in totale. Le ragazze erano in Erasmus e come gli altri passeggeri, stavano facendo ritorno a casa nel capoluogo catalano. Vite spezzate per un errore umano: l’autista infatti si sarebbe addormentato mentre era alla guida e proprio il colpo di sonno avrebbe causato lo sbandamento del mezzo e poi lo schianto.
Oggi è arrivata la notizia dell’ennesimo incidente stradale in cui è coinvolto un cittadino italiano, e questa volta in Bolivia.
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La vittima dell’incidente sarebbe una ragazza di origini venete, Chiara Gemmo. La 26 enne viaggiava in compagnia di atre 4 persone e sarebbe morta sul colpo.
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Chiara era partita per la Bolivia da New York, dove stava facendo un dottorato. A darne la notizia lo stesso padre della vittima Antonio Gemmo, che su Facebook ha comunicato il proprio dolore. Dopo aver fatto una lunga descrizione del luogo dove era diretta la ragazza, ha scritto: “uno dei luoghi più belli del mondo si è portato via la mia Chiara uno dei miei tre tesori”.
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La ragazza stava partecipando ad una escursione sul Salar de Uyuni, il lago salato più grande del mondo. Durante il viaggio in bus, qualcosa è andato storto e probabilmente a causa dell’alta velocità, il pulmino si è capovolto più volte prima di fermare la sua corsa. Nell’impatto, secondo quanto raccontato dal capo della polizia di Uyuni, Rodolfo Salazar, sarebbero morti 3 persone di cittadinanza belga, una di cittadinanza peruviana e Chiara. Altre tre persone, due peruviani e l’autista boliviano, sono rimasti feriti e sono stati portati in ospedale. Il corpo della ragazza è stato portato nella camera mortuaria dell’ospedale civile Eduardo Perez de Uyuni. Farà presto rientro in Italia.