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Lutto nella musica, addio all’amata cantante. Indimenticabile il suo inno alla donna: “Ci mancherai”

Helen Reddy, celebre per il brano di grande successo “I Am Woman”, l’inno femminista degli anni Settanta che l’ha spinta alla celebrità della musica pop internazionale, è morta martedì a Los Angeles. Aveva 78 anni. La morte è stata confermata dai suoi figli in un messaggio pubblicato sulla sua fan page ufficiale su Facebook.

La signora Reddy ha vissuto per decenni con la malattia di Addison (le è stato asportato un rene quando aveva 17 anni) e aveva la demenza almeno dal 2015. “I Am Woman” ha raggiunto il numero 1 della classifica di Billboard alla fine del 1972 e le è valso il Grammy Award per la migliore performance vocale pop femminile. È stata la prima artista nata in Australia a vincere un Grammy e la prima a entrare nella classifica Billboard Hot 100. (Continua a leggere dopo la foto)


“La sua canzone ha semplicemente sottolineato le molte cose da cui le donne dovevano liberarsi”, ha riflettuto Dennis Harvey di Variety nel 2019. “Nessuno ha definito Sinatra una minaccia quando ha cantato ‘My Way’, un inno non meno diretto all’autodeterminazione”. Durante gli anni ’70, tre delle canzoni di Ms. Reddy – le altre erano ” Delta Dawn ” e “Angie Baby” – arrivarono al numero 1 della classifica di Billboard. Altri tre – “You and Me Against the World”, “Leave Me Alone (Ruby Red Dress)” e “Ain’t No Way to Treat a Lady” – sono entrati nella Top 10. Più di tre decenni dopo, ha dichiarato il Chicago Tribune lei la “regina del pop degli anni ’70”. (Continua a leggere dopo la foto)

Helen Maxine Lamond Reddy è nata il 25 ottobre 1941 a Melbourne, in Australia, figlia unica di Max Reddy, scrittore, produttore e attore, e Stella (Lamond) Reddy, un’attrice il cui nome d’arte era Stella Campbell. Suo padre era in Nuova Guinea, in servizio nell’esercito australiano, quando è nata. Negli anni settanta e ottanta partecipò come ospite a diverse trasmissioni televisive di successo. Nel 1974 esordì in una pellicola cinematografica interpretando una suora in Airport ’75, per la regia di Jack Smight. Ricevette grazie a questa partecipazione una nomination al Golden Globe per la migliore attrice debuttante. (Continua a leggere dopo la foto)

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In seguito partecipò al film Disney in Tecnica mista Elliot, il drago invisibile (1977). Negli anni ottanta intraprese una nuova carriera a teatro, lavorando principalmente in musical. Inoltre recitò sporadicamente interpretando personaggi secondari in diverse serie TV. Nel 1987 apparve in Come ammazzare un miliardario e morire dal ridere, mentre nel 2010 ebbe un cameo in The Perfect Host.

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