Si chiamava Fabrizio Frosi, ma tutti lo conoscevano e chiamavano col suo soprannome: “Bricchio”. Fabrizio è morto di Covid a 57 anni all’Umberto I di Roma. La sua morte ha sconvolto il panorama musicale di tutto il litorale laziale, ma anche tutto l’ambiente musicale della Capitale perché la sua armonica aveva rapito negli anni gli appassionati di musica blues. E Blues Open era anche il suo locale a Cerveteri.
Per descrivere al meglio Fabrizio Frosi, dobbiamo rifarci alle parole del suo amico Flavio Atzori su Facebook: “Eri casa. Eri ‘andiamo a sentirci musica buona dal vivo’. Eri il venerdì sera con una birra buona e pure quattro chiacchiere. Eri il bluesman e il barman amico, quello che ti stava pure ad ascoltare fuori, alle tre di notte. Eri i racconti della Germania e la armonica. Eri tutto questo. Perché il Blues Open è stato un luogo dell’anima grazie a te. Ciao Fabrizio Bricchio Frosi . Non è giusto”.
Il musicista e barman, leader della band Cab, non era vaccinato ed era ricoverato da tempo nell’ospedale romano. Fra i tanti messaggi di vicinanza ai familiari quelli del comune di Cerveteri con cui il musicista aveva più collaborato. Era in terapia intensiva da qualche settimana, ricoverato per Covid.
Si attendono notizie più approfondite sulla situazione clinica. Lascia un vuoto incolmabile nella famiglia e nei tantissimi amici. Come abbiamo detto da molti anni era proprietario e gestiva insieme al fratello il risto-pub Blues Open, a Cerveteri, famoso per gli eventi musicali dal vivo.
Ed è per questo che il vuoto lasciato da Fabrizio Frosi per il momento sembra incolmabile. Per il momento dalla famiglia non sono giunte informazioni riguardanti il funerale e la sepoltura dell’artista. Senza dubbio tuttavia, vista l’importanza dell’artista, sarà organizzato qualcosa.