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Stupra e tortura 11 bambini, ma il pediatra rimane in attività

  • Italia

 

Avrebbe abusato di undici bambini, tutti minori di 14 anni e uno anche di appena 2 anni, Maurizio L., 55 anni, il pediatra imputato e fermato lo scorso anno per pedofilia violenza, detenzione di materiale pedopornografico e stalking. L’inchiesta era partita proprio da una denuncia dei genitori di un suo paziente, un 12 anni che veniva tempestato di sms inviati dal medico. In questi mesi, però, le indagini sono proseguite con rogatorie anche in Svizzera, dove l’uomo, aveva una casa, e con le analisi di una serie di filmati sequestrati e nei quali si vedevano bimbi costretti a subire atti e “sevizie”.

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E proprio da quelle immagini gli investigatori sono risaliti alle identità delle altre dieci vittime. Nonostante il richiamo  disciplinare e una condanna il medico continuava ad esercitare in tutta tranquillità. Poco dopo è finito a processo con rito abbreviato per una lunga lista di imputazioni davanti al gup di Milano Giuseppe Gennari. L’uomo, tuttora detenuto, tra il 2003 e il 2014, come si legge negli atti dell’inchiesta, avrebbe costretto bambini “in età preadolescenziale”, con problemi comportamentali perché cresciuti in famiglie problematiche, a subire violenze nell’ambito di “rituali asseritamente ‘esclusivi'”. Con i piccoli, infatti, il medico “instaurava rapporti confidenziali anche mediante attribuzione di nomignoli quali ‘cioccolatino magico’, ‘folletto’, ‘cherubino'” e poi “denigrava” i loro genitori e induceva i bimbi a compiere atti perversi, chiedendo loro di mantenere il “segreto”. E diceva loro anche che alcuni suoi piccoli pazienti “che avevano interrotto prematuramente le sue ‘terapie'” si erano poi suicidati. “Non si interrompe mai… un percorso con lo specialista senza pagarne le conseguenze”, scriveva ad una delle sue vittime in un sms. Dalle indagini, inoltre, è venuto a galla che il pediatra avrebbe anche abusato di un “bambino non compiutamente identificato dell’età di circa 1-2 anni” e avrebbe anche filmato quelle violenze. Il medico, che si era anche “abusivamente attribuito la qualifica di psicologo”, avrebbe poi portato uno dei bimbi in un parco divertimenti e avrebbe passato la notte con lui in un hotel. Ieri la sua difesa ha cercato di giocare la carta del rito abbreviato condizionato ad una perizia psichiatrica, ma il gup non ha accolto l’istanza. Il prossimo 23 giugno la parola passerà al pm per la richiesta di condanna.

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