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Quello stupro che diventa “fashion”. E l’India si ribella

India, un paese da anni flagellato dalla violenza sessuale sulle donne, crimini che talvolta restano impuniti e ignorati da una società che, almeno nel paese remoto e più fermo a vecchie logiche, sembra ancora retta dal primitivo principio che la donna è, in qualche modo, inferiore. L’idea terribile di un fotografo indiano sta facendo discutere. Vergognosa e inaccettabile, al punto che il clamore ha costretto l’artista a oscurare il suo sito, dove aveva pubblicato l’infame lavoro. Scatti che mettono in scena una donna vestita e truccata di tutto punto che si difende da un gruppo di aggressori. Ray Shetye ha denominato il suo lavoro con termini a doppio senso: The wrong turn, “La curva sbagliata”, ispirandosi a un fatto realmente accaduto. Nel 2012 una ragazza ha perso la vita dopo essere stata stuprata da sei uomini su un autobus di Nuova Delhi. Forse l’intenzione del fotografo era quella di sensibilizzare l’opinione pubblica che, però, ha reagito con sdegno. Perché quegli scatti hanno un sapore troppo fashion per descrivere un fenomeno così drammatico. Lo stupro, dunque, a parere degli indiani non può essere descritto in modo così chic.


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