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Palestre, piscine, cinema e musei quando riaprono? Covid, la decisione del governo

I numeri degli ultimi giorni, con il tasso di contagio (il rapporto tra test e positivi), che è risalito di nuovo al 15%, i timori per la variante inglese del Covid-19 e l’avvio della campagna vaccinale stanno spingendo il governo e il Comitato tecnico scientifico ad agire con estrema cautela sulle prossime riaperture.

La data indicata dal governo per la ripartenza delle attività chiuse dallo scorso novembre potrebbe slittare ancora a data da destinarsi. Il 7 gennaio tutte le regioni dovrebbero tornare in zona gialla, a meno di nuove indicazioni, il Dpcm in atto vale fino al 15 gennaio, e il dibattito sulle riaperture si è già acceso. L’intenzione è quella di ripartire il 7 gennaio, soprattutto se viene risulto il “nodo trasporti” (magari con orari di ingresso e uscita differenziati), ma anche nel caso del ritorno in classe, tutto dipenderà dalla cifra dei contagi. A questo punto palestre, le piscine, i cinema, i teatri e i centri estetici potrebbero non riaprire il 15 gennaio. (Continua a leggere dopo la foto)


Il Cts ha chiesto un tavolo al ministro dello Sport per “accelerare i tempi e consentire alle persone e soprattutto ai giovani di riprendere l’attività fisica al più presto”. Il governo è prudente, non nasconde i
timori che le riaperture possano provocare un balzo in avanti della pandemia da coronavirus. Ma c’è anche la pressione delle associazioni di categoria, che non riescono a reggere questa prolungata sospensione. (Continua a leggere dopo la foto)

Le palestre vogliono riaprire contingentando ulteriormente gli ingressi e ripristinando la regola che vieta l’ingresso negli spogliatoi. Nei prossimi giorni dovrebbe essere ultimato un protocollo standard per la riapertura che prevede esclusivamente lezioni singole e non più di gruppo e, con lo stesso principio, nelle piscine si valuta l’ipotesi di ospitare solo una persona per corsia. Ovviamente, il ministro Spadafora e il suo staff prenderanno la decisione definitiva solo con in mano i dati aggiornati. Nelle piscine si sta valutando una persona per corsia. (Continua a leggere dopo la foto)

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Non potranno riaprire a breve le discoteche e le sale da ballo, che per loro natura prevedono assembramenti. Per i teatri, i cinema e le sale da concerto il problema non sembra rappresentato da quanto avviene all’interno delle strutture ma dall’esterno con le file agli ingressi. Per i musei si pensa al contingentamento degli ingressi per evitare assembramenti all’interno e all’esterno delle sale.

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