Un operaio di 59 anni è morto questa mattina a Leffe (Bergamo) dopo aver riportato un trauma da schiacciamento alla testa e al torace. L’incidente è avvenuto attorno alle 8 in una ditta di Leffe che produce sacchetti, imballaggi e bobine di plastica. Resta da chiarire la dinamica dell’incidente. Sul posto, oltre al personale del 118, intervenuti con un’ambulanza e un’automedica, anche i carabinieri e i vigili del fuoco.
Ancora da chiarire l’esatta dinamica dell’incidente mortale. Sul posto sono intervenuti ambulanza e automedica del 118, vigili del fuoco e carabinieri. Secondo la prima ricostruzione dei
carabinieri di Clusone, la vittima è un autotrasportatore veneto che è stato travolto da una balla di polietilene di circa 5 quintali durante le operazioni di scarico merce. L’uomo è rimasto schiacciato dopo aver sbrogliato la cinghia che teneva bloccato il carico.
Incidenti sul lavoro, un dramma quotidiano
Spetterà ora ai militari della compagnia di Clusone, diretti dal capitano Daniele Falcucci, indagare sull’accaduto. Gli accertamenti investigativi si concentreranno in particolare sul rispetto delle normativa per la sicurezza del trasporto merci. Un incidente, l’ennesimo sul lavoro dall’inizio dell’anno, che riporta alla mente la tragedia della 22enne Luana D’Orazio morta il 3 maggio in una fabbrica tessile di Prato.
La ragazza, residente a Pistoia, madre di una bambina di 5 anni, era rimasta intrappolata in un macchinario per tessere i tessuti e per lei non c’era stato niente da fare. Quando la titolare dell’azienda tessile era stata informata dell’incidente e della morte della giovane aveva avuto un malore ed è stata trasportata al pronto soccorso. Sul luogo dell’incidente era arrivato anche il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai.
“È una tragedia che colpisce tutta la comunità e mi stringo in segno di cordoglio, anche a nome di tutta l’amministrazione comunale, alla famiglia della giovane. Aveva avuto un figlio da poco, era felice. Siamo vicini al piccolo e a tutta la famiglia”, aveva spiegato il primo cittadino. “Il lavoro – aveva detto ancora il sindaco – è dignità, è realizzazione di sé, è lo strumento che dovrebbe consentire a tutti di progettare il proprio futuro. Le morti bianche spezzano all’improvviso sogni e progetti di vita e sono davvero inaccettabili”.