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L’Italia è senza Ogm? Ecco come viene (facilmente) superato il divieto nel nostro paese

  • Italia

 

Il 90 per cento del mais in Italia è utilizzato per produrre mangimi per allevamenti. Di questo mais, la maggior parte è di provenienza extra europea, geneticamente modificato (Ogm), di qualità di molto inferiore al mais destinato al consumo umano. Analogamente, la soia è utilizzata all’85 per cento per produrre mangimi, importata quasi sempre da Oltreoceano e prevalentemente Ogm. Sono dati poco noti, che riguardano l’altrettanto poco discusso mondo dei mangimi, ma che hanno in realtà direttamente a che fare con la produzione di carne, latte, uova e formaggi, e con il nostro modo di «nutrire il pianeta».

Ogm free? – Entro i confini nazionali vige il divieto assoluto di piantare sementi geneticamente modificate (Ogm). L’Europa all’inizio del 2015 ha lasciato libertà ai singoli stati di decidere sulla coltivazione degli Ogm, consentendo all’Italia la messa al bando di questo tipo di colture. «Diverse indagini che abbiamo commissionato rivelano che un campione intorno al 90 per cento della popolazione in Italia è contraria agli Ogm», afferma Stefano Masini, responsabile ambiente di Coldiretti, organizzazione in prima fila contro l’utilizzo di Ogm in Italia. L’assenza sugli scaffali di prodotti Ogm non significa però che in Italia non si utilizzino prodotti geneticamente modificati, che sono anzi largamente importati dall’industria mangimistica.

Secondo i dati Eurostat, nel 2014 l’Italia ha importato circa 417 mila tonnellate di soia dal Brasile e 244 mila tonnellate dagli Stati Uniti, in grande prevalenza Ogm. In Italia le norme sulle etichette impongono a chi produce un mangime Ogm di scriverlo sulla confezione, mentre per chi vende i prodotti derivati da un’animale che ha consumato un mangime transgenico, non c’è nessun obbligo di etichettatura. Lo squilibrio tra bando di coltivazione ma non di importazione è tra i motivi per cui gran parte dell’industria mangimistica e alcune associazioni come Confagricoltura spingono perché anche in Italia si dia via libera alla coltivazione e alla sperimentazione.

Ogm si o no? L’Italia ha preso la sua decisione definitiva


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