Fabio Di Lello è stato condannato a 30 anni dalla Corte d’Assise a Lanciano. Di Lello, 34 anni, di Vasto, in provincia di Chieti, è accusato dell’omicidio volontario premeditato di Italo D’Elisa, 22 anni, avvenuto lo scorso primo febbraio davanti ad un bar della cittadina abruzzese. La sua storia era diventata un caso nazionale. Di Lello aveva freddato il giovane che, nell’agosto del 2016, aveva investi e ucciso sua moglie. Roberta era in sella al suo motorino, quando la Fiat Punto guidata da Italo D’Elisa non si era fermata al semaforo e l’aveva presa in pieno. Lo scooter era finito su uno dei semafori all’incrocio e il corpo della donna era rotolato sull’asfalto. Roberta, che al momento dell’incidente era incinta, lavorava nel panificio del suocero, una delle panetterie più rinomate di Vasto. La sera dell’incidente, un venerdì sera, stava andando dai genitori in corso Mazzini. Era quasi a casa. “Mamma sto arrivando”, l’ultima telefonata. (Continua a leggere dopo la foto)
Fabio Di Lello non era riuscito a colmare quel vuoto e a trovare una via d’uscita da quel terribile dolore. D’Elisa, con quell’incidente, gli aveva portato via tutto e in una manciata di secondi la sua vita era diventata un inferno. Tutto era avvenuto lo scorso primo febbraio, l’uomo aveva esploso tre colpi di pistola calibro 9 contro il giovane che, l’estate precedente, a bordo della sua auto, aveva travolto e ucciso Roberta. Aveva preso una pistola, aveva aspettato che l’uomo uscisse da un locale e gli aveva sparato. (Continua a leggere dopo la foto)
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Ora per lui è arrivata la condanna. L’accusa durante l’ultima udienza, il 20 marzo, aveva chiesto per l’uomo la condanna all’ergastolo e l’isolamento diurno. ”Sono pentito e dispiaciuto per quanto fatto” aveva detto il 34enne davanti ai giudici. Durante la lettura della sentenza è scoppiato in lacrime. L’avvocato di Di Lello ha annunciato che presenterà ricorso presso la corte d’Assise d’Appello dell’Aquila. ”Alla lettura del dispositivo Fabio ci ha abbracciati e si è sfogato con un pianto liberatorio – ha spiegato il legale – Forse ha capito la portata del suo gesto e in pochi secondi ha rivissuto sette mesi di dolore, iniziati con la morte della moglie Roberta Smargiassi. È un ragazzo di 34 anni incensurato che per la prima volta ha visto un’aula di tribunale e nel modo più pesante”.