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Caso Loris, una nuova testimone: “Ecco che ha fatto Veronica quella mattina”

  • Italia

Nei giorni scorsi l’indagine sull’omicidio del piccolo Loris Stival si è arricchita di una nuova testimonianza, raccolta dagli inquirenti. La mattina dell’omicidio Veronica Panarello era all’uscita di scuola, come le altre mamme. Tutte in attesa dei loro bambini. Ma Veronica, non vedendo uscire il suo, si è rivolta a una mamma: “Ho come un presentimento. Mi sento che Loris a scuola non c’è”. Passano alcuni minuti Dieci minuti dopo, andando incontro ai primi due compagnetti che varcavano il cancello, quando centinaia di bambini dovevano ancora uscire, Veronica ha chiesto con ansia: “Dov’è Loris? C’era oggi a scuola?”. Alla risposta negativa, senza neanche andare a cercare la maestra, è corsa da un vigile urbano per dare l’allarme. Per gli inquirenti quello strano “presentimento” sull’assenza da scuola di Loris è considerato un’ulteriore conferma del piano criminale messo su da quella giovane mamma che, invece di portare suo figlio a scuola lo avrebbe strangolato con una fascetta da elettricista gettandone poi il corpo sul fondo del canalone vicino al vecchio mulino. Dunque quella all’uscita di scuola sarebbe stata una azione messa in atto per darsi un alibi. Ma non è l’unico nuovo elemento sul quale lavora la procura.

(continua dopo la foto)


Altre novità, difatti, potrebbero arrivare da esami ad hoc sugli account dei social network utilizzati da Veronica perché gli inquirenti sono convinti di una cosa. E cioè che la mamma di Loris ha disattivato il suo profilo Facebook il 28 novembre, il giorno prima dell’omicidio di Loris, per poi riattivarlo il primo dicembre, quando ancora i sospetti non si erano appuntati su di lei e, stravolta dall’uccisione del figlio. In quella situazione e considerando lo stato d’animo di una mamma che ha perso suo figlio a tutto avrebbe dovuto pensare tranne che a Facebook. Lei, sul punto, ha dichiarato che “l’avevo disattivato perché avevo ricevuto delle strane e insistenti richieste”. Ma gli investigatori, dall’esame dei suoi dispositivi elettronici, hanno però scoperto che oltre a quel “Vero Nica” ufficiale (del quale suo marito Davide aveva la password), Veronica Panarello utilizzava altri account “coperti” sia di Facebook che di WhatsApp. E si chiedono il perché: per parlare con chi? Per verificarlo gli inquirenti hanno dovuto fare richiesta di rogatoria internazionale per chiedere istanza di accesso ai profili individuati ai titolari del server dei due social network.

Intanto, nelle prossime ore, i giudici del tribunale del riesame potrebbero depositare le motivazioni della decisione con la quale hanno confermato il carcere per Veronica. Proprio lì, quindici giorni fa, è andato a trovarla per la prima volta il marito Davide Stival. Un incontro difficile e burrascoso nel corso del quale –  si apprende ora –  davanti alle ripetute e insistenti domande sul perché non avesse accompagnato Loris a scuola, per la prima volta la donna avrebbe leggermente cambiato la sua ostinata versione dei fatti (smentita dalle telecamere del paese) dicendo un “non mi ricordo se l’ho accompagnato… “. Dunque, un elemento importante, un altro, contro Veronica. Tante brutte novità alla quale si aggiunge una notizia di sciacallaggio: due giorni fa, recandosi al cimitero di Santa Croce, Davide ha scoperto che qualcuno aveva portato via i peluche e i pupazzi lasciati sulla tomba di Loris.

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