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Carla Caiazzo, la donna li bruciata viva dall’ex compagno: le sue parole inaspettate. Oggi parla di Sara Di Pietrantonio la 22enne romana carbonizzata dall’ex fidanzato. Un messaggio che sta commuovendo tutti

  • Italia

 

L’omicidio di Sara Di Pietrantonio ha scosso tutti. Un paese intero la piange. L’efferatezza dell’omicidio, quell’insensata frustrazione di un uomo che a fronte di un rifiuto ha reagito nel peggiore dei modi possibili, ha colpito chiunque. Una giovane vita, Sara aveva solo 22 anni, spezzata, un futuro che non la vedrà più gioire e vivere e costruire la sua esistenza. Ma c’è qualcuno che questa vicenda la sente a fior di pelle, un’altra donna, tra le tante vittime dell’ignobile femminicidio, che ha vissuto qualcosa di analogo e orribile. Si tratta di Carla Caiazzo, sopravvissuta alla furia di un uomo. La donna che lo scorso 1 febbraio è stata gravemente ustionata, al culmine di una lite, dal fidanzato. “Mentre mi gettava benzina sul viso, mentre appiccava fuoco su di me – ha raccontato Carla – urlava ora voglio vedere se saprai ancora sorridere e divertirti”. Ebbene, oggi lei, questa donna piena di coraggio ha voluto dire il suo pensiero riguarda alla sfortunata Sara.
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Carla abita a Pozzuoli, in provincia di Napoli, ha 38 anni ed è reduce dalla più brutta esperienza della sua vita. Era all’ottavo mese di gestazione quando il suo uomo le ha dato fuoco. Oggi la donna esprime la sua rabbia e un desiderio, le sue parole fanno effetto:
“È successo ancora. Non è possibile che nessuno riesca a fermare questi bastardi. Lei è morta, il mio assassino mi ha uccisa lasciandomi viva. E non so cosa è peggio. Chiamate la mamma della povera Sara. Ci voglio parlare”.
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La Caiazzo, parlando al “Corriere del Mezzogiorno” ammette di essere stata molto fortunata:
“C’è mia figlia Giulia Pia. Ma non so fino a che punto riuscirò ad essere una madre vera. Una madre viva. Quella povera ragazza invece ha perso la vita, era così bella. Danzava, studiava. Come è possibile che non l’hanno aiutata? Perché quei due automobilisti non si sono fermati. Riusciranno a dormire per quel che potevano fare e non hanno fatto?”.
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Due storie molto simili, ma con esiti diversi. Carla è stata soccorsa e salvata insieme alla sua piccola, che grazie all’intervento dei medici è nata lo stesso giorno con parto cesareo. Ora Giulia Pia sta bene, aspetta che la sua mamma torni a casa. Sara invece non ce l’ha fatta. Nessuno è venuto in suo soccorso e la 22 enne è morta divorata dalle fiamme.
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Carla attualmente è ancora ricoverata nel reparto grandi ustionati del Cardarelli di Napoli e reduce molti interventi chirurgici volti a riparare le zone ustionate del corpo (circa il 50%). Ma è forte e determinata e dal suo letto lancia un messaggio:
“Le donne non dovrebbero mai dimenticare. E non dovrebbero avere paura. Sara è stata uccisa dall’ex fidanzato, ma lui così come anche il papà di mia figlia, prima di arrivare a tanto, qualche piccolo segnale l’aveva dato. Ecco, non bisogna avere paura di denunciare anche l’episodio più insignificante. Purtroppo ho imparato a mie spese che non sappiamo mai chi abbiamo di fronte”. 

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