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“Sono del padre di Benno”. Coniugi di Bolzano, ritrovamento fondamentale dopo il corpo di Laura

Bolzano, ancora luce sul caso dei coniugi Neumair. Sono state settimane di estenuanti ricerche da parte delle squadre degli inquirenti. Dal ponte di Ischia Frizzi, dove è stata rinvenuta la prima traccia di sangue, fino alla diga di Mori, per poi arrivare alla svolta sul caso, grazie all’abbassamento del livello delle acque del fiume Adige, che ha permesso il ritrovamento del corpo di Laura. Le ricerche proseguono e danno nelle ultime ore altri risultati.

Il corpo di Laura Perselli è rimasto immerso in acqua per circa 32 giorni, ma la temperatura ha permesso al corpo di conservarsi e restituirsi compatibile alle analisi da effettuare sul cadavere della donna. Mentre è stata effettuato l’autopsia su Laura Perselli, dal carcere il figlio Benno, accusato di duplice omicidio e occultamento di cadavere, è stato informato del ritrovamento. Il 30enne si dichiara ancora una volta innocente. (Continua a leggere dopo la foto).


Adesso gli inquirenti puntano sul ritrovamento del marito della vittima, Peter Neumair. La pista non viene abbandonata: ancora una volta si punta a setacciare l’area limitrofa alla diga di Mori. E seppur non sia ancor riaffiorato il corpo dell’uomo, un altro significativo elemento si aggiunge alla lista degli indizi raccolti sino ad ora: gli scarponi che indossava Peter Neumair. (Continua a leggere dopo la foto).

Ancora una volta sono le acque del fiume Adige ad aver restituito un ulteriore elemento di indagine, un tassello importante che potrebbe condurre gli inquirenti al ritrovamento del secondo cadavere. Nel frattempo si apprende su Il Fatto Quotidiano che il riconoscimento del corpo di Laura è stato fatto dalla sorella Carla. E dalle parole del legale nominato dalla figlia dei coniugi, Madè, si apprendono ulteriori informazioni sul caso. (Continua a leggere dopo le foto).

A parlare è l’avvocato Carlo Bertacchi: “Sono stati fatti solo i rilievi esterni e non credo che i soccorritori o gli inquirenti possano fornire elementi utili a identificare le cause del decesso prima che venga effettuata l’autopsia. Però le spoglie non erano avvolte in coperte o sacchi”; al contempo sempre attraverso il legale, anche Madè ha così affermato: “L’unico sentimento che prevale in me è una forte volontà di verità”. E sulla riva del fiume, la 26enne ha deciso di accendere un cero e deporre un mazzo di rose in memoria della madre.

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