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Tasi. Che cos’è, chi la paga e come si calcola

Si avvicina minaccioso il 16 ottobre, giorno entro il quale, nella maggior parte di Comuni italiani, bisognerà versare la prima rata della Tasi. La nuova tassa serve a finanziare i cosiddetti “servizi indivisibili”, come la manutenzione delle strade, l’illuminazione o il verde pubblico, e colpisce proprietari di case insieme, anche se in misura minore, agli inquilini. Sotto la foto, un piccolo vademecum:


QUANDO In alcuni Comuni, che avevano deciso le aliquote già a primavera, la prima rata è stata già pagata il 16 giugno. Nella stragrande maggioranza dei casi (come a Roma e Milano)  la scadenza è però fissata al 16 ottobre. Nei pochi Comuni che non hanno ancora  deciso le aliquote se ne parla invece il 16 dicembre, ma in quel caso la tassa andrà versata tutta insieme, mentre negli altri comuni entro quella data bisognerà versare il saldo.

ALIQUOTE.  La legge di stabilità ha fissato un’aliquota base dell’1 per mille e un tetto massimo del 2,5 per mille per la prima casa e del 10,6 per mille per la seconda (somma di Tasi e Imu). Il governo ha però concesso ai Comuni di aumentare le aliquote di un ulteriore 0,8% distribuendo l’aumento tra prima e seconda casa.

CALCOLO Si parte  dalla rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per un coefficiente che varia in base al tipo di immobile (160 per le abitazioni). Su questo valore si applicano le aliquote e le detrazioni. Poichè queste variano a seconda del Comune, bisogna informarsi caso per caso. Molte amministrazioni (come Roma e Milano) hanno fortunatamente messo online dei programmi per calcolare l’importo esatto.

VERSAMENTO I contribuenti non riceveranno bollettini precompilati. Dopo aver fatto il calcolo dovranno quindi riempire un modello F24 o un bollettino di conto corrente postale ed effettuare il versamento.

INQUILINI A seconda del Comune, dovranno pagare tra il 10 e il 30% dell’importo relativo dell’immobile in cui risiedono, il resto toccherà ai proprietari. Conviene tener presente che in generale, se il versamento da fare è inferiore ai 12 euro, non va effettuato, però meglio informarsi: il Comune potrebbe aver cambiato l’importo minimo.

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