E chi lo ha detto che per dimagrire non si devono mangiare le patate? Falso. Infatti il tubero in questione, inserito in genere nelle linee guida nutrizionali nel gruppo dei “cereali e derivati”, non è nemico della linea come in molti vogliono far credere. È vero, le patate contengono carboidrati e forniscono più energia degli altri ortaggi (85 kcal per etto, contro le 9 dei finocchi), ma hanno anche un sacco di minerali tipo potassio, magnesio, zinco, inoltre fibra e vitamina C. Quindi fanno bene. Se vengono demonizzate è per via dell’elevato indice glicemico. E per molti l’indice glicemico è il criterio principale per la scelta del cibo da mangiare durante una dieta.
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Non la pensano così gli autori dello studio pubblicato sul Journal of American College of Nutrition. I ricercatori hanno messo a confronto due diete che prevedevano entrambi la riduzione delle calorie e un frequente consumo di patate, abbinato, una volta, ad alimenti a basso indice glicemico, un’altra volta a cibi con alto indice glicemico. Il risultato? Hanno scoperto che si può dimagrire anche includendo le patate nella dieta, basta ridurre le calorie complessivamente introdotte. Morale: le patate non vanno escluse dalla dieta, si possono consumare un paio di volte alla settimana, cucinate in modo semplice, in sostituzione di altri carboidrati. Quindi le patate fritte non sono il top (però son buone assai e una volta ogni tanto..). Per ridurre l’impatto glicemico bisogna accompagnarle con proteine e fibre. Se invece l’obiettivo è perdere peso, basta condirle poco. I veri “criminali” della dieta sono sempre i condimenti…
