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Sulle orme dei giganti: chi sono i modelli da seguire per diventare bravi a poker

Contenuto sponsorizzato – La passione del poker ha contagiato sempre più italiani, sono ormai migliaia le persone amanti di questo gioco di carte e d’abilità. Le sue origini,secondo gli studi più recenti che tengono conto di diverse leggende, risalirebbero al XIX secolo negli Usa e in particolare nella città di New Orleans, in Louisiana.

Psicologia e numeri – Tanti giocano ma pochi riescono a trasformare la passione in una professione. Come si possono migliorare le proprie abilità, ampliando le probabilità di successo partita dopo partita, sia dal vivo che sul web? Oltre a ricorrere a una serie di trucchi, presi in prestito dalla psicologiae dalla matematica, c’è un altro modo per diventare dei giocatori esperti e di successo nel mondo del poker.

Per diventare dei veri professionisti, in qualsiasi settore lavorativo, bisogna sempre imparare dai più grandi. Quindi prima di studiare le più complicate strategie o tentare di capire cosa significa 3-bet è meglio osservare le giocate dei player che hanno fatto la storia del poker. Non solo i campioni americani, che rimangono sempre un punto di riferimento assoluto, ma anche quegli italiani che sono riusciti a farsi rispettare.

Top five azzurra – Ma chi sono i giocatori italiani da seguire? Un buon indicatore può essere quello legato ai montepremi incassati in carriera. Studiare le mosse dei migliori, per carpirne trucchi e strategie, è un modo divertente e facile per diventare un asso al tavolo verde.


Questa la Top Five dei pokeristi italiani di tutti i tempi, dopo un 2019 molto positivo per i nostri portabandiera, che hanno saputo farsi onore nei migliori tornei, tenendo testa ai campioni mondiali di Las Vegas e dando vita a partite emozionanti. Infatti alcuni sono riusciti a guadagnare montepremi importanti, oltre che portare a casa la stima e l’apprezzamento di tutto il mondo del poker.

Dario Sammartino è arrivato a un passo dal mitico braccialetto del WSOP, il più grande riconoscimento mondiale del poker, relativo alla partecipazione alle World Series of Poker che si tengono ogni anno a Las Vegas. Il nostro player ha comunque conquistato un’ottima seconda piazza con un premio di 6 milioni di dollari, a impedirgli di salire sul gradino più alto del mondo è stato solo il tedesco Hossein Ensan. Niente male per questo ragazzo, nato a Napoli nel 1987 nel quartiere del Vomero, che ha scoperto il poker grazie al padre e alla variante a 5 carte. Una passione diventata una professione per il primo italiano a laurearsi vicecampione mondiale di poker. Nella sua carriera ha incassato, in totale, la bellezza di 14 milioni e 573 mila dollari. È così il più ricco pokerista italiano di sempre, secondo la Italy All Time Money List, davanti a Mustapha Kanit e al leggendario Max Pescatori.

Mustapha Kanit, conosciuto con il nomignolo di Mustacchione, è nato nel 1991 ad Alessandria, ed è stato per anni il più remunerato d’Italia tra i pro del poker. Il suo montepremi complessivo arriva infatti alla notevole cifra di 11 milioni e 567 mila dollari conquistati nei tornei, a cui si sommano oltre 6 milioni di dollari nel gioco online. Epica la sua mano nell’High Roller durante il torneo europeo a Montecarlo nel 2016, dopo una sfida mozzafiato contro il campionissimo Ole Schemion. Un hero fold, quello mostrato da Mustapha, che andrebbe visto e rivisto da ogni appassionato di poker intenzionato a fare strada in questo gioco di abilità.

Max Pescatori è stato “il” pokerista italiano per tanti anni, a cavallo tra il 2006 e il 2015. Da addetto vendite in un supermercato di Milano ai tavoli dei migliori casinò del mondo, Max ha messo da parte, in carriera, un “gruzzoletto” pari a 4 milioni e 621 mila euro. Lasciata la Lombardia per Las Vegas, seguendo un corso da croupier professionista, ha ben presto cambiato sponda del tavolo verde, portandosi a casa ben quattro braccialetti alle World Series of Poker: nel 2006 all’interno della categoria “$2.500 No-Limit Hold’em”, nel 2008 invece in quella “$2500 Mixed Game Pot Limit Holdem/Pot Limit Omaha” e infine nel 2015 con un’epica doppietta: prima nell’evento “$1.500 Razz” e poi in quello “$10.000 Seven Card Stud Hi-Lo 8 or Better”. Max Pescatori ha scritto anche diversi libri per insegnare le sue strategie di gioco migliori, sia dal vivo che online.

Filippo Candio nel 2010 è stato il primo italiano a farsi notare nel Main Event delle World Series of Poker, ottenendo un lusinghiero quarto posto. Sardo classe 1984, è soprannominato “Drive On” dal grande pubblico, ha messo da parte 3 milioni e 499 mila euro.

Salvatore Bonavena è il quinto giocatore italiano, da ammirare e da studiare, è l’ultimo ad avere sfondato il “muro” dei tre milioni di dollari vinti. Calabrese classe 1965, si è avvicinato al poker solo nel 2005 dopo una carriera da agente immobiliare. Tre anni dopo, nel 2008, conquistò la vittoria nel main event del torneo europeo di Praga. Per due anni consecutivi, nel 2013 e 2014, si è laureato campione d’Italia ottenendo il primo posto all’ISOP, Italian Series of Poker, tenutisi al Casino de La Vallèe di Saint Vincent, in Val d’Aosta.

Studiare questi giganti nostrani è il miglior percorso da seguire per fare carriera nel poker. Non si tratta comunque di copiare, ma di prendere spunti, capire la logica che sta dietro al modo in cui affrontano le diverse situazioni e calare poi il tutto nel proprio stile di gioco.

Perché il poker è studio, applicazione e analisi. Ma pure passione, istinto e talento: qualità in cui gli italiani da sempre eccellono.

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