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Matt Damon: un 2020 ricco di novità

Contenuto sponsorizzato – Con il cambiare dei canoni estetici e soprattutto con i progressi fatti dalla chirurgia la tipologia di interventi estetici si amplia e diventa sempre meno invasiva. Naso e seno restano però in cima alle richieste di chi desidera migliorare il proprio aspetto.

Rinoplastica e Mastoplastica additiva si contendono il primato assoluto delle classifiche degli interventi di chirurgia estetica più richiesti in tutto il mondo.  Il professor Mario Dini, uno dei più quotati chirurghi italiani di medicina estetica e chirurgia plastica conferma le statistiche e le spiega così “il seno è ancora per molte donne sinonimo di giovinezza, armonia e femminilità, il viso e il naso invece sono la parte del corpo più esposta, quindi anche quella a cui si rivolgono più attenzioni”.

Proprio il rimodellamento del naso è un’operazione a cui ricorrono sia uomini che donne e i motivi possono essere sia estetici che funzionali. D’altra parte le tecniche di ultima generazione consentono di rimodellare chirurgicamente il profilo del naso o del seno in modo sempre più sicuro e con  tempi di ripresa più rapidi.

Cerchiamo di capire come e cosa bisogna fare prima durante e dopo essersi sottoposti a un intervento di rinoplastica o di mastoplastica additiva.

  • Quali sono le domande più frequenti sulla operazione di rinoplastica

I problemi estetici più comuni per cui si decide di ricorrere a una operazione di rinoplastica sono principalmente la gobba dorsale, il naso largo o più in generale un naso irregolare o asimmetrico. Contestualmente alla rinoplastica è possibile risolvere anche dei problemi funzionali che possono essere determinati da deviazione del setto nasale, ipertrofia dei turbinati, oppure presenza di polipi nasali.

  • Quali sono le tipologie di operazione al naso?

Le tecniche chirurgiche di intervento al naso sono essenzialmente due e sono la rinoplastica chiusa e la rinoplastica aperta. La rinoplastica chiusa è la tecnica tradizionale e viene ancora molto spesso utilizzata dalla maggior parte dei chirurghi quando il naso è piuttosto simmetrico e sono presenti difetti più piccoli da correggere soprattutto sulla punta. Nella rinoplastica chiusa tutte le incisioni, e quindi le cicatrici future, sono all’interno del naso e non visibili dall’esterno. La rinoplastica aperta invece si chiama così perché tutte le strutture nasali sono esposte e ben visibili al chirurgo, è utilizzata per correggere asimmetrie e difetti più vistosi della punta e prevede la presenza di una piccola cicatrice invisibile sulla columella, che è quel piccolo ponte di cartilagine che separa le due narici.

L’esperienza e la professionalità del chirurgo faranno la differenza: sarà il professionista a decidere quale delle due tecniche è preferibile ed eventualmente associare alla rinoplastica una settoplastica o una rinosettoplastica per correggere difetti funzionali del naso e risolvere, ove ci fossero, problemi di respirazione

  • Quali sono i pazienti idonei a fare una rinoplastica?

Per sottoporsi ad un intervento di rinoplastica e necessario attendere il completo sviluppo delle strutture ossee prima di sottoporsi ad un intervento al naso. Universalmente è stato stabilito che le ragazze possono sottoporsi ad una rinoplastica alla età di 15 anni e non prima, mentre per i ragazzi l’età è di 16 anni. Dopo l’adolescenza non esistono particolari limitazioni di età e sempre più frequentemente anche persone ultra sessantenni decidono di sottoporsi ad un intervento di rinoplastica estetica.

Il paziente tipo, ossia il buon candidato per una rinoplastica è un paziente con un naso troppo grande, troppo largo o troppo piccolo, storto oppure con asimmetrie e conseguenti difficoltà respiratorie.

  • Come avviene l’operazione di rinoplastica e quali sono i rischi?

La rinoplastica si esegue generalmente in anestesia generale e in regime di day hospital, il ricovero notturno è molto raro e riservato solo ai casi più complessi. L’anestesia locale è consigliabile solo per rinoplastiche di modesta entità e in ogni caso un bravo chirurgo saprà indicare quale delle due modalità è la migliore.

La durata dell’intervento è di circa un’ora e se praticato da un professionista esperto è del tutto indolore. L’intervento chirurgico termina con una medicazione gessata e senza posizionamento di tamponi nasali. La rinoplastica è un intervento molto sicuro per il paziente, ma tecnicamente è un intervento tra i più complessi in materia di chirurgia estetica, controindicazioni e complicazioni dunque non possono essere esclusi a priori: solo l’esperienza e la professionalità del chirurgo possono ridurre o azzerare i rischi.

  • Quanto dura il decorso post-operatorio e le cicatrici sono visibili?

Il decorso post-operatorio di una rinoplastica varia da persona a persona ma statisticamente ci vogliono due giorni di assoluto riposo e dopo una settimana è possibile togliere il gessetto. Il naso inizialmente sarà molto gonfio e prenderà a sgonfiarsi progressivamente da quel momento in poi fino a raggiungere la forma decisa in fase pre-operatoria a distanza di 9/12 mesi dall’intervento chirurgico. La rinoplastica è uno di quegli interventi il cui risultato migliora col tempo: la forma definitiva del naso sarà

davvero apprezzabile anche dopo un anno. Come detto, si tratta di un’operazione completamente indolore, e se eseguita da mani esperte, non

lascia cicatrici visibili.

  • Quali sono le domande più frequenti sulla operazione di mastoplastica additiva

Le pazienti che richiedono un intervento di aumento del seno lo fanno principalmente perché hanno il desiderio di avere un seno più grande e simmetrico, con una bella forma e che le faccia sentire più in sintonia con se stesse. L’esatto opposto di coloro che si rivolgono al chirurgo per un intervento di mastoplastica riduttiva per ridurre un seno molto grande, causa di dolore al collo e alla schiena e di problemi funzionali e psico-sociali.

Tra gli interventi che hanno come obbiettivo quello di ridare vigore al proprio décolleté, oltre alla mastoplastica additiva, c’è il lifting del seno a cui si ricorre solitamente nei casi di cedimenti congeniti oppure dovuti all’allattamento, all’età o a una significativa perdita di peso.

  • Quali sono le cose principali da prendere in considerazione quando si esegue un intervento di mastoplastica additiva?

L’aumento del seno è ancora l’intervento più richiesto dalle donne. Chi si rivolge a un professionista per una mastoplastica additiva lo fa in genere perché desidera un seno più grande e più proporzionato alla propria figura oppure per ridare vigore a un seno sciupato da gravidanze e allattamento ma può anche capitare che la richiesta nasca da un’asimmetria mammaria.

Naturalmente un bravo chirurgo sarà in grado di valutare e consigliare la paziente su quale sia la taglia ottimale in relazione ai propri desideri ed alla struttura fisica.

Le protesi mammarie si caratterizzano per avere forme diverse tra loro: possono essere di forma “rotonda”, “a goccia” ed “ergonomica”. Le prime sono le protesi più tradizionali ancora molto utilizzate, quelle a goccia generalmente danno un risultato un po’ più naturale nelle pazienti con un seno davvero molto piccolo, quelle ergonomiche sono l’ultimissima generazione e sono protesi che coniugano nel contempo i vantaggi delle rotonde e delle protesi a goccia. Tutte hanno un volume variabile da un minimo di 100 cc ad oltre 900 cc e sono garantite dalle aziende per tutta la vita della paziente.

  • Quanto dura il recupero post ospedaliero?

La mastoplastica additiva è un intervento che viene eseguito in anestesia generale, dura mediamente un paio d’ore e termina con un reggiseno particolare contenitivo, senza fasciature e senza drenaggi.

Viene richiesto alla paziente di stare due giorni a riposo assoluto, dal terzo giorno potrà effettuare la prima doccia, fra il quinto giorno e il settimo giorno potrà ricominciare con cautela a guidare la macchina. La maggior parte dei pazienti torna alle normali attività quotidiane o al lavoro entro una o due settimane. Tuttavia si chiede sempre ai pazienti di astenersi da un eccessivo sforzo della parte superiore del corpo, allenamenti sportivi compresi, per circa quattro settimane.

  • Ci sono complicazioni legate alla mastoplastica additiva?

La mastoplastica additiva è un intervento molto richiesto e quindi molto eseguito: non è un’operazione complessa ma va eseguita sempre e solo da chirurghi professionisti e specialisti del seno.

E’ importante ricordare che parliamo pur sempre di operazioni chirurgiche a tutti gli effetti quindi nulla va preso sotto gamba e nessun operazione è esente da rischi, ma se ci si rivolge a medici esperti quest’ultimi possono essere ridotti o affrontati in sicurezza.

Rispetto a qualche anno fa la chirurgia estetica del seno ha fatto passi da gigante e non è più necessario sostituire le protesi dopo 10 anni dall’impianto a meno che la paziente voglia un’altra forma o modificare il volume del proprio seno o siano insorte rare complicanze quali la contrattura capsulare, ossia il rigetto della protesi da parte dell’organismo.

Sempre più italiani si rivolgono alla chirurgia estetica non solo per un reale problema fisico, ma anche per sentirsi meglio con se stessi.

Anche gli uomini oramai hanno abbandonato ogni scetticismo e ricorrono al “ritocchino” o si sottopongono ad una vera e propria operazione per rimuovere inestetismi o per correggere difetti estetici.

Come dimostrano le recenti statistiche ISAPS (Società Internazionale di Chirurgia Plastica Estetica) si può tranquillamente affermare che oggi la chirurgia estetica non è più considerata un vezzo, appannaggio di pochi ma anzi la fascia sociale di uomini e donne che si sottopongono a interventi estetici è sempre più ampia. Di contro le tecniche sempre più aggiornate ed i materiali di nuova generazione hanno ridotto i costi, i tempi di recupero e aumentato la sicurezza degli interventi chirurgici.

È un periodo ricco di impegni e soddisfazioni per Matt Damon, indubbiamente uno degli attori più in voga in questo momento a Hollywood. Fresco dei riconoscimenti ottenuti per “Jay e Silent Bob – ritorno a Hollywood” e “Le Mans ’66 – Ford vs Ferrari”, film di James Mangold che ha ricevuto una nomination come miglior film agli ultimi Oscar, Damon ha molti progetti in cantiere ed è pronto in autunno a tornare sugli schermi con due pellicole, “Stillwater” di Tom McCarthy e “The Last Duel” di Ridley Scott.

Il primo appuntamento è fissato per il 6 novembre 2020, giorno in cui arriverà nelle sale “Stillwater”. Scritto e prodotto dal regista premio Oscar per “Il caso Spotlight”, il film vedrà Matt Damon nei panni di un trivellatore di petrolio dell’Oklahoma in viaggio fino a Mareille per incontrare una figlia con cui ha un rapporto difficile. La ragazza, però, interpretata da Abigail Preslin, è finita in carcere per un omicidio di cui si dichiara innocente. Spetterà al padre ricostruire il rapporto familiare e cercare di tirarla fuori dai guai con ogni mezzo.


Dopo la pellicola a metà tra cinema d’autore e mainstream, sarà la volta del colossal natalizio. Uscirà infatti proprio il 25 dicembre “The Last Duel” di Ridley Scott, thriller storico basato sul romanzo “The Last Duel: a true story of trial by combat in Medieval” France di Eric Jager. Nel film, in cui la sceneggiatura è stata curata dallo stesso Damon in collaborazione con il partner artistico Ben Affleck e da Nicole Holofcener, l’attore interpreterà Jean de Carrouges, re normanno che accusa lo scudiero e amico Jacque Le Gris (Adam Driver) di aver assalito la moglie Marguerite de Carrouges (una splendida Jodie Comer). Nessuno crederà alla donna e il soldato si appellerà al re di Francia per ribaltare una sentenza emessa dal conte Pierre d’Anencon che aveva dato ragione a Le Gris. A decidere la contesa e la ragione sarà un duello medievale in cui il re metterà in gioco il suo trono e la sopravvivenza della compagna.

E mentre si vocifera su un possibile seguito di Rounders, pellicola dedicata al mondo del poker e in cui Damon divide il ruolo di co-protagonista con Edward Norton, sono già uscite molte indiscrezioni su nuovi progetti dell’attore. Due in particolare stuzzicano la curiosità dei fan. La prima vedrebbe l’attore premio Oscar per la sceneggiatura di Will Hunting impegnato ancora agli ordini di James Mangold nel riadattamento cinematografico di “The Force”, romanzo del 2017 di Don Winslow. Questa volta il ruolo sarà quello di Denny Malone, un detective del NYPD a capo squadra di agenti scelti spesso impegnato a piegare la legge per raggiungere i suoi obiettivi e alle prese con l’eterna lotta fra bene e male.

La seconda novità è freschissima e arriva direttamente dalla bocca di Frank Marshall, produttore della saga di Jason Bourne. Marshall ha infatti recentemente annunciato di essere alla ricerca di un nuovo regista e di una nuova storia per portare avanti l’epopea tratta dai libri di Robert Ludlum. Ancora non sappiamo se sarà Damon a vestire di nuovo i panni dell’agente speciale che gli ha permesso di ritagliarsi uno spazio importante anche nei film d’azione. Tutto dipenderà dal regista scelto per il quinto e i successivi capitoli.

Moltissimi impegni e in ruoli sempre diversi, quindi, per uno degli attori più apprezzati negli Studios per la sua versatilità. Damon si è affermato in questi anni come artista in grado di interpretare diverse tipologie di film e questa sua capacità l’ha portato a collaborare con registi del calibro di Francis Ford Coppola, Gus Van Sant, Ridley Scott e Steven Spielberg. Per la definitiva consacrazione, però, manca un solo ultimo passo: l’Oscar come miglior attore. Un premio sfiorato in tre occasioni, nel 1998 per “Will Hunting”, nel 2010 per “Invictus” e nel 2016 per “Sopravvissuto – The Martian”, e che rappresenterebbe il giusto riconoscimento per una delle stelle riconosciute dalla sua generazione.

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