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“È stata lei a organizzare il sequestro”. Bambina rapita, svolta nel caso di Mia. I 3 fermati confessano

Una bruttissima vicenda ha colpito tutti. Una bambina di appena 8 anni è stata rapita nella giornata di martedì scorso e di lei si sono perse le tracce. Immediate erano partite le ricerche per trovare la piccola, scomparsa praticamente nel nulla. Ora è arrivata una svolta nella grave storia di rapimento, infatti sono finiti in manette i tre sequestratori. Fondamentale il lavoro della polizia, che è stata in grado di far confessare gli autori del gesto. Ma i fatti non sono ancora chiarissimi.

Si è scoperto che la madre della bimba è invischiata nel rapimento, infatti si è messa d’accordo con queste tre persone, molto vicine all’estrema destra e ai movimenti survivalisti e prepper, ovvero gruppi che sono pronti immediatamente ad eventi di natura catastrofica e alla possibilità che ci siano emergenze sanitarie. Tutti erano già stati schedati dai servizi. In queste ore è emersa con maggiore chiarezza la dinamica, che ha portato alla sparizione della malcapitata bambina. (Continua dopo la foto)


Ad essere stata sequestrata è stata Mia Montemaggi e la mamma Lola Montemaggi sarebbe coinvolta nella vicenda come mandante. Entrambe sono ancora irreperibili, infatti le ricerche delle forze dell’ordine non hanno ancora dato gli esiti sperati. I tre rapitori sono andati nell’abitazione della nonna materna della piccola. La signora aveva ottenuto l’affidamento della nipote. Era anche stato disposto che la madre non potesse vederla da sola. I tre individui, senza usare atti di violenza, hanno finto di essere dei servizi sociali. (Continua dopo la foto)

Il rapimento di Mia Montemaggi è avvenuto in Francia, a Vosgi, ad est della nazione transalpina. I sequestratori sono stati poi bloccati a Parigi e trasferiti immediatamente in commissariato, dove hanno confessato il gesto criminale. Successivamente pare che la vittima sia stata portata dalla mamma di 28 anni, che non si trova più a casa sua da mercoledì scorso. Il genitore era stata considerata dal tribunale una figura pericolosa e non affidabile e quindi non poteva stare da sola con lei. (Continua dopo la foto)

La madre di Mia Montemaggi ha sempre respinto le collaborazioni da parte dei servizi sociali. Il procuratore che sta seguendo le indagini ha affermato: “Preferiva vivere ai margini della società. A gennaio aveva inoltre espresso il desiderio di partire in camper e far perdere le tracce”. Nei prossimi giorni c’è la speranza che possa esserci una svolta positiva nella storia.

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