C’è un primo morto di febbre di Lassa, malattia causata da un virus simile a Ebola. Si tratta di un paziente ricoverato al Luton and Dunstable University Hospital nel Bedfordshire, contea dell’Inghilterra orientale. Lo ha confermato la stessa struttura ospedaliero-universitaria, secondo quanto riporta ‘Sky news’, dopo che nei giorni scorsi l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (Ukhsa) aveva annunciato tre casi di infezione.
Tutti e tre i pazienti, fra cui il deceduto, sono membri della stessa famiglia e si ritiene che abbiano contratto la malattia dopo aver viaggiato di recente in Africa occidentale. La Ukhsa sta cercando i contatti stretti degli infettati per fornire valutazioni, supporto e consigli.
La febbre di Lassa fa parte del gruppo delle febbri emorragiche virali, patologie di origine virale a carattere sistemico, spesso accompagnate da manifestazioni emorragiche. Gli agenti responsabili delle Fev sono virus a Rna (arenavirus, bunyavirus, filovirus, flavivirus), la cui sopravvivenza è garantita da serbatoi naturali come animali o insetti (principalmente sono i roditori Mastomys).
Nell’80% dei casi, la febbre di Lassa è una patologia lieve o addirittura asintomatica, ma può presentarsi come malattia sistemica grave nel restante 20%. La febbre di Lassa ha un periodo di incubazione che va dai 5 ai 16 giorni e i sintomi sono febbre, debolezza, malessere, dolori e manifestazioni gastrointestinali, ma si possono presentare anche tosse, mal di gola, dolori toracici e vomito.
Il tasso di letalità complessivo è inferiore al 1%, mentre sale al 15-20% nei casi non trattati. Susan Hopkins, l’epidemiologa che ricopre il ruolo di chief medical advisor dell’agenzia ha spiegato che ”La febbre di Lassa – ha detto – non si trasmette facilmente da individuo a individuo. Il rischio per la popolazione è piuttosto basso”.