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“Domani morirai per una giusta causa”. Isis, doveva essere la festa d’addio del kamikaze, ma in pochi secondi tutto precipita. Un macabro scherzo del destino: durante la cerimonia dell’onore e del coraggio di un ragazzo, la cintura esplosiva esplode

 

Che non siano dei geni, nessuno lo ha mai contestato. Eppure questa è una di quelle vicende che fa perdere fiducia nel genere umano e nell’intelligenza in quanto tale. “Una fortuna” commenta qualcuno, ma la morte di qualcuno, anche del peggiore dei criminali, rimane sempre e comunque una sconfitta, anche se parliamo di kamikaze legati all’organizzazione terroristica più temibile del momento. Siamo a qualche chilometro da Baquba, più precisamente all’interno di una fattoria a Makhisa, una sessantina di chilometri a nord-est di Baghdad e quella che vi stiamo per raccontare è una vicenda talmente assurda e curiosa da aver fatto il giro del mondo in pochissime ore. Sembra infatti, secondo fonti locali, che dodici miliziani dell’Isis, siano rimasti uccisi in Iraq durante una “festa d’addio” di un aspirante attentatore suicida, quando la cintura esplosiva che doveva indossare da lì o poche ore, è saltata in aria per errore. L’aspirante attentatore doveva farsi saltare in aria proprio a Baquba, capoluogo della provincia di Diyala. Ma per un errore la carica che doveva usare è esplosa durante quella che le fonti hanno descritto come una “festa del sangue”. (Continua dopo la foto)


Vale a dire la cerimonia in cui al kamikaze vengono resi gli onori da parte degli altri jihadsiti e dalle proprie famiglie. Il fatto è stato divulgato nella giornata del 26 giugno, si pensa quindi che si faccia riferimento alla serata di domenica 25 giugno. Il particolare tragico (e non certo comico) come invece è passato agli occhi di molti, è un particolare al quale non tutti fanno caso. In genere, chi decide di farsi saltare in aria e diventare quindi un kamikaze, è un ragazzo poco più che adolescente, a volte veri e propri bambini di sei, otto o dieci anni che non sanno minimamente quello che stanno per fare. Piccoli e ignoranti di vita, che obbediscono semplicemente a un ordine spacciato per “superiore” che li renderà eterni, eroi ed anche ricchi. (Continua dopo la foto)

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Sempre di più infatti i giovani (ma anche adulti, padri di famiglia e anziani in difficoltà economica) che decidono di sacrificarsi, letteralmente, per un corposo compenso economico da parte dell’Isis. Soldi che valgono una vita e che per molti sono l’unica (e l’ultima) possibilità di fare qualcosa di costruttivo per la propria famiglia. Un lascito, un’eredità, un pensiero per il futuro. È per questo che festeggiare per un avvenimento del genere risulta oltre che macabro, anche terribilmente ingiusto. Magari, anche se non lo sappiamo con certezza, tra quei 12 corpi, tanti potrebbero essere proprio di bambini che non possiamo di certo additare come terroristi.

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