I tabulati telefonici relativi a 13 dei cittadini egiziani, ritenuti di ‘interesse investigativo’ nell’ambito dell’indagine sull’omicidio di Giulio Regeni, sono stati consegnati dalla Procura generale del Cairo ai pm di Roma. Il ricercatore italiano è stato trovato cadavere lo scorso 3 febbraio sulla strada per Alessandria, in Egitto, e sulla sua morte ancora oggi non c’è chiarezza. La consegna dei documenti è avvenuta in seguito a una rogatoria presentata dopo il vertice tra gli investigatori egiziani e quelli italiani.
(Continua a leggere dopo la foto)
Un nuovo vertice tra investigatori romani e del Cairo che indagano sull’omicidio di Giulio Regeni si terrà nei prossimi giorni nella capitale egiziana. L’invito a funzionari del Ros e dello Sco per fare un punto della situazione è arrivato dal procuratore generale della repubblica araba d’Egitto Ahmed Nabil Sadeq. La partenza della delegazione italiana è prevista per il fine settimana.
Secondo le ultime informazioni, i tabulati che sono stati inviati sono solo una piccola parte di quanto è stato richiesto dai magistrati di Piazzale Clodio. Al momento la pista delle indagini è concentrata anche su possibili accessi abusivi all’account ‘gmail’ di Giulio avvenuti dopo il delitto. Il pm Sergio Colaiocco e il capo della Procura romana, Giuseppe Pignatone in queste ore hanno ricevuto una prima informativa e il materiale pervenuto è già all’analisi di esperti di Sco e Ros.
(Continua a leggere dopo la foto)
Giulio Regeni, 28 anni, era scomparso lo scorso 25 gennaio e il suo corpo era stato ritrovato dopo alcuni giorni lungo una strada alla periferia del Cairo, con segni evidenti di tortura. A seguito di un vertice intercorso tra gli investigatori egiziani e italiani è stato convenuto che i risultati delle indagini preliminari non sono soddisfacenti, per questa ragione il governo ha deciso di rinnovare le consultazioni con l’ambasciatore al Cairo.
{loadposition intext}