Che giorno è oggi? A tutti capita di chiederselo (e chiederlo se c’è qualcuno intorno). Se avete difficoltà a ricordare il giorno della settimana, ebbene sappiate che è un diffuso fenomeno scientifico. Uno studio pubblicato su Plos One (e ripreso da Focus) rivela le cause di questo “vuoto di memoria”. Poiché i lunedì e i venerdì sono associati ai sentimenti fortemente positivi o negativi di fine o inizio settimana, tendono a fissarsi nella mente con maggiore facilità.
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I più monotoni giorni centrali sono invece inconsciamente legati a emozioni più neutre, così che i martedì, mercoledì e giovedì diventano meno memorabili. Davis Ellis e i colleghi dell’Università di Lincoln, in Gran Bretagna, hanno chiesto a 1200 persone di indicare che giorno della settimana sentissero che fosse e di associarvi una serie di parole. Come prevedibile, il lunedì ha collezionato termini come “noioso”, “agitato”, “stanco”; il venerdì è stato associato a parole come “party”, “libertà” “liberazione”.
“I lunedì e venerdì – dicono i ricercatori – sono meno confondibili perché la loro rappresentazione mentale è più ricca e caratterizzata. L’uso più frequente di questi giorni (e dei relativi termini) in canzoni, storie e proverbi sarebbe tra le ragioni della loro forte caratterizzazione. Un terzo dei partecipanti ha percepito di trovarsi in un giorno diverso da quello reale, e questo è accaduto più frequentemente nei giorni centrali della settimana. Il 40% ha effettivamente sbagliato giorno, soprattutto di martedì, mercoledì e giovedì. I giorni festivi infrasettimanali hanno creato ancora più confusione.
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