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La cacca? La scienza sentenzia: “L’abbiamo sempre fatta nel modo sbagliato…”

 

Un libro sulla cacca. Di sicuro non è il primo ma forse quello definitivo per risolvere quello che – non solo per pochi – è un problema. Perché secondo l’autrice, Giulia Enders, dottoranda in biologia medica e autrice del libro “Charming Bowels”, il problema risiederebbe nel fatto che l’abbiamo sempre “fatta nel modo sbagliato”. Come mette in evidenza il Guardian nella recensione dell’opera, il modo migliore per evitare la costipazione interna è mettersi in posizione di squat: sedersi sulla tavolozza del water non aiuterebbe l’evacuazione, bensì il tenersi sollevati sulle gambe. Diciamo, dunque, come fanno gli animali.

Il consiglio è presto spiegato: il meccanismo di chiusura dell’intestino non è progettato per “aprire lo sportello completamente” quando siamo seduti: è come un tubo piegato. E quindi lo squat è molto più naturale e mette meno pressione sul nostro fondoschiena. L’autrice, difatti, segnala che 1,2 miliardi di persone nel mondo che utilizzano lo squat hanno meno probabilità di soffrire di diverticoli e meno problemi di emorroidi. Noi in Occidente, d’altra parte, spremiamo il nostro tessuto intestinale fino a che non esce dalle nostre parti inferiori. Per chi non rinuncia a stare seduto c’è uno stratagemma: basta appoggiare i piedi su uno sgabello e piegare la schiena in avanti.

(continua dopo la foto)


Un altro dei “segreti” svelati dalla biologa tedesca riguarda la presenza di due sfinteri: quello esterno, che tutti conosciamo, e uno interno che è gestito inconsciamente. Quest’ultimo è una sorta di sensore interno in grado di capire se è il momento o no di aprirsi: se sei in ufficio, ad esempio, non si sente al sicuro e fa sì che non ci sia rilassatezza abbastanza per potersi aprire. Non ascoltarlo a lungo e ritrarsi spesso, tuttavia, è nocivo per la salute e può far insorgere problemi di stitichezza.

Poi c’è il ruolo della flora batterica: il nostro intestino, che comprende i due terzi del nostro sistema immunitario, ne è pieno. I nostri batteri patogeni combattono, sono coinvolti nello sviluppo del gruppo sanguigno, digeriscono il cibo, producono energia, sono coinvolti nella produzione di ormoni e possono influenzare il nostro umore. E, ancora, tanti altri suggerimenti per farla meglio.

Ma nel libro c’è spazio anche per aspetti curiosi e divertenti. Sapevate, per esempio, che la nostra saliva contiene un antidolorifico più potente della morfina che si chiama opiorfina? E ancora: l’appendice è una vera e propria dispensa dei migliori batteri più utili per l’intestino.

“Real shit”, la cacca in scatola in vendita al supermercato… E non è uno scherzo

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