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“Addio”. In Rai si chiude un’epoca. Per 70 anni ha accompagnato, nel bene e nel male, gli italiani. Una decisione che lascerà l’amaro in bocca a molti

 

Il tempo passa e non si ferma. Eppure per lui, che ci ha accompagnato una vita, è arrivato il momento di passare la palla, per usare un gergo rugbistico. Il prossimo 31 dicembre sarà trasmesso per l’ultima volta il 31 dalla sede Rai di Torino il Segnale orario Rai Codificato (SRC), il caratteristico trillo che precede l’annuncio dell’ora esatta. Dopo 37 anni la ricezione e la distribuzione del segnale, generato e inviato ogni minuto dall’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM), riferimento in Italia per tutte le misure, viene sospeso perché con l’avvento delle trasmissioni digitali, che possono avere ritardi anche di alcuni secondi, il segnale SRC radiotrasmesso non è più idoneo a garantire un’accurata disseminazione del tempo. Si conclude così una collaborazione iniziata circa 70 anni fa. Se il Segnale orario Rai Codificato è del 1979, risale al 1945 la prima generazione di segnali di tempo per l’emittente radiotelevisiva italiana. (Continua dopo la foto)


Il Segnale orario RAI Codificato (SRC) nasce nel 1979. Nel 2014 l’INRIM e la RAI hanno celebrato i 35 anni del Segnale orario RAI Codificato in occasione del concorso internazionale Prix Italia, che a settembre di ogni anno premia i migliori programmi televisivi, radiofonici e web. “Il noto trillo – spiega Patrizia Tavella, responsabile del Laboratorio INRIM da cui viene emesso il segnale, a Repubblica – è in realtà un codice che, in corrispondenza del secondo 52, comunica ora, minuto, secondo, mese, giorno del mese, giorno della settimana ed anche se è in vigore l’ora solare o l’ora estiva… (continua dopo le foto)

 

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Dal 1994 il segnale è diventato ancora più ricco d’informazioni grazie all’aggiunta di una seconda porzione di codice che, a partire dal secondo 53, indica l’anno, avvisa se è prossimo il passaggio all’ora solare o all’ora estiva e segnala l’eventuale introduzione nell’anno in corso di un secondo intercalare. Questo aggiustamento temporale, in inglese leap second, è lo stratagemma con cui si mantiene in accordo la scala di tempo realizzata oggi per mezzo degli orologi atomici con il tempo legato alla rotazione terrestre, molto più impreciso e soggetto a ogni tipo di variazione”.

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