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Terrorismo, l’allarme rosso dei servizi: “Cresce il rischio di attacchi in Italia, anche da donne”

  • Italia

L’Italia è un “potenziale obiettivo” di attacchi terroristici anche per “la sua valenza simbolica di epicentro della cristianità”. Una valenza “evocata, di fatto, dai reiterati richiami alla conquista di Roma presenti nella propaganda jihadista”. Lo scrivono i Servizi segreti nella Relazione del Dis al Parlamento ribadendo che, tuttavia, non sono emerse “attività o pianificazioni” di attacchi nel nostro paese. Una novità assoluta rispetto al passato, anche recente, è che ci sono anche donne – mogli, familiari o amiche – di combattenti “attratte dall’eroismo dei propri cari, specie se martiri”. Per quanto riguarda il nostro paese, il ministro dell’Interno Alfano oggi ha annunciato che dalla fine di dicembre “sono stati espulsi 21 sospettati di radicalismo violento”.  Si tratta di un radicalismo “che si accentua attraverso il web – ha aggiunto – una grande palestra di democrazia, usata dai jihadisti per fare proselitismo e guadagnare nuovi consensi. Stiamo lavorando in collaborazione con i colossi del web anche su questo fronte”.

(continua dopo la foto)


Viene anche messo in evidenza che l’Italia potrebbe rappresentare una zona di “ripiegamento” per i foreign fighter che dall’Europa sono andati a combattere in Siria, sottolineando che nel 2014 c’è stato un “significativo incremento” del flusso degli aspiranti combattenti verso i teatri di guerra. Secondo i dati degli 007, si ipotizza che siano tremila quelli partiti dalla sola Europa, di cui oltre 500 provenienti dai Balcani. Per quanto riguarda l’Italia, dicono i servizi, “la specifica minaccia deve essere valutata non solo per gli sporadici casi nazionali ma anche e soprattutto tenendo presente l’eventualità di un ripiegamento sul nostro territorio di estremisti partiti per la Siria da altri paesi europei, anche in ragione delle relazioni sviluppate sul campo tra militanti di varia nazionalità”.

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