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Schettino, chiesti 26 anni e 3 mesi di reclusione. Il pm: “Dio abbia pietà di lui, noi non possiamo”

  • Italia

La procura di Grosseto richiede la condanna  di 26 anni e 3 mesi di reclusione per l’ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino, unico imputato per il naufragio al largo dell’Isola del Giglio che nella notte del 13 gennaio 2012 costò la morte di 32 persone. Il pm Maria Navarro ha avanzato la richiesta accumulando i reati di omicidio e lesioni colposi (reato più grave la morte della bambina Dayana Arlotti, 14 anni), di naufragio colposo (9 anni), abbandono di incapaci e della nave (delitti dolosi), 3 anni. Schettino, ha spiegato Navarro, ha una casa in Svizzera e molte relazioni all’estero, così il procuratore ha richiesto anche tre mesi di arresto come custodia cautelare per pericolo di fuga. Francesco Schettino, ha detto il pm, “non merita il riconoscimento delle attenuanti generiche” e la condanna per i reati di omicidio, lesioni e naufragio colposi, vista la gravità, deve prevedere “un quantum prossimo ai massimi edittali previsti dalla legge”, per gli altri reati (omessa comunicazione all’autorità e abbandono di nave) la pena deve essere quanto meno “su valori medi” edittali. Il sostituto procuratore Stefano Pizza. Schettino oggi non è in aula, contrariamente alle altre udienze. Il sostituto procuratore Stefano Pizza si pronuncia con i toni che presagiscono una condanna inevitabile: “Che Dio abbia pietà di Schettino perché noi non possiamo averne alcuna”.


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