Umberto Bossi aveva visto in Renzo il suo erede alla guida del Carroccio e per questo candidò il figlio a soli 22 anni al Consiglio regionale della Lombardia. Renzo fu eletto nel collegio di Brescia e diventò ben presto celebre come “il Trota“, ovvero un erede alquanto impacciato nelle nuove vesti di politico (forse a lui non troppo adatte). Il giovane è stato travolto dallo scandalo che ha segnato la conclusione della leadership del padre all’interno della Lega e di lui si sono perse le tracce. Qualche anno fa, uscendo dal tribunale di Milano, il figlio del fondatore del Carroccio aveva rimarcato di apprezzare la sua attuale attività di imprenditore agricolo. Il secondogenito di Umberto Bossi, dimesso dopo lo scandalo sull’utilizzo dei rimborsi elettorali da parte della Lega Nord, ha abbondato la politica di primo piano per dedicarsi alla terra. Il secondogenito di Umberto Bossi si era recato al Palazzo di Giustizia del capoluogo lombardo per l’udienza preliminare del processo sui rimborsi elettorali che lo coinvolgevano insieme al padre ed altri esponenti che hanno governato la Lega Nord tra il 2008 e il 2012. (Continua a leggere dopo la foto)

“Ho iniziato nel 2012 l’avventura nell’azienda agricola con mio fratello – ha raccontato -. Si tratta di una bella avventura che stiamo portando avanti con tanta forza, legata alla natura, al territorio e alle nostre tradizioni”. In seguito all’inchiesta che travolse la Lega Nord, infatti, Renzo Bossi, all’epoca consigliere regionale in Lombardia, si ritirò dalla politica. Ora gestisce un’azienda agricola a Brenta, nel Varesotto, a pochi chilometri da Gemonio, dove vive la famiglia Bossi. L’ex consigliere generale della Lombardia aveva spiegato di aver trovato una nuova attività professionale, che lo coinvolge insieme ai suoi fratelli. Il figlio di Bossi, intervistato da Oggi, è intervenuto sulla vicenda dei 49 milioni spariti dalle casse della Lega Nord, che ora i giudici vogliono sequestrare, mettendo a rischio la sopravvivenza del partito ora guidato da Matteo Salvini. (Continua a leggere dopo la foto)

”Salvini? L’eleganza è un’altra cosa, alla politica dei tweet ho sempre preferito quella dei progetti per il bene del Paese. I 49 milioni? – ha detto Renzo – Non commento. Mi limito a dire che quando mio padre è andato via quei soldi in cassa c’erano”. Renzo Bossi svela a Oggi: ”La Lega ha candidato mio padre ma ha deciso di non pagargli un assistente. E così per tre mesi l’ho accompagnato a Roma io; ora ne ha trovato uno, se lo paga lui”. (Continua a leggere dopo la foto)

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La laurea in Albania – Al centro della questione l’ormai famigerato titolo di studio presso l’Università Kristal di Tirana coi soldi pubblici della Lega Nord. Una laurea della quale il Trota non sarebbe stato nemmeno a conoscenza. “I documenti sulla mia laurea li ho visti solo quando sono stati pubblicati durante l’indagine e sono rimasto perplesso prima di tutto perché la data di nascita scritta sul diploma di laurea è sbagliata”, era stata la risposta del figlio del Senatùr al pm Paolo Filippini.
Legata e violentata per anni. Lui, un professore delle medie, nella bufera