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“Ti butto giù”. Bimbo precipitato dal balcone, spunta un video inquietante

  • Italia

Nel pomeriggio di ieri la polizia su delega della Procura di Napoli ha fermato un uomo di 38 anni, Mariano Cannio, ritenuto gravemente indiziato dell’omicidio del piccolo Samuele, precipitato dal balcone e poi morto. Il 38enne, a quanto si apprende, sarebbe il domestico che fa le pulizie per la famiglia Gargiulo: è incensurato e sembra avere problemi psichici. Il bambino era deceduto, a causa delle gravissime ferite riportate, durante il trasporto al vicino pronto soccorso dell’ospedale dei Pellegrini.


Nelle ultime ore è sotto esame un video apparso su Tik Tok dove il piccolo Samuele ripete: “Ti butto giù”, frase probabilmente udita da un adulto in casa. E il dubbio, forte, è che potrebbe essere stato proprio il 38enne a pronunciarlo. Il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli: “Anche io sono entrato in possesso del video e l’ho trovato inquietante. Faranno bene gli investigatori ad andare fino in fondo su questa vicenda”. Intanto, distrutta dal dolore, ha parlato anche Carmen, la mamma del bambino.

samuele napoli


Napoli, il dolore della mamma del piccolo Samuele

“Non posso perdonarmelo”, ripete alla famiglia e alle persone del quartiere che – pur non conoscendola di persona – non possono che partecipare a una tragedia che ha lasciato tutti senza fiato. Come riporta Melina Chiapparino sul Mattino, i genitori di Samuele, da ieri, sono stati accolti nei locali di un’associazione di Napoli vicino casa per ritrovare la loro privacy in un luogo lontano da inquirenti e giornalisti.

Napoli


Una famiglia che, a testimonianza degli abitanti del quartiere, era il ritratto della felicità. Tornati da poco a Napoli dalle vacanze a Praia a Mare, eccitati per l’imminente nascita di un secondo figlio che vedrà la luce tra un mese. Nella giornata di ieri, subito dopo la tragedia, mazzi di fiori bianchi, peluche e lumini sono stati deposti in via Foria, la strada teatro della tragedia.

Napoli


Gli amici dei genitori hanno affisso un cartello nei pressi della casa dove viveva il piccolo: “Nel rispetto dell’immenso dolore della famiglia, preghiamo giornalisti e curiosi di non fare pellegrinaggi e sciacallaggio mediatico”, si legge. Così mentre il quartiere non ha ancora realizzato cosa è successo: “Non è possibile ammazzare un bimbo, tutto ciò è orribile” urla una donna.

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