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“Miracolo” di Christo sul Lago d’Iseo! L’installazione dell’artista di fama mondiale che sta facendo impazzire tutti. Siete pronti a camminare sulle acque? Davvero incredibile…

  • Italia

 

L’uomo cammina sull’acqua del Lago d’Iseo: grazie all’ultima opera di Christo. Gli uomini sembrano marziani sulla luna mentre calpestano questi cubi di polietilene assemblati come pezzi di Lego. Immaginatevi l’effetto, quando sulla passerella verrà adagiato il tappeto giallo dalia confezionato con 70mila metri quadrati di tessuto: è il percorso (meta)fisico di ‘The Floating Piers’, i “moli galleggianti”, ovvero 3 chilometri da Sulzano a Monte Isola all’isolotto di San Paolo dove sorge la villa dei Beretta delle armi.

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Tutto a piedi e a pelo d’acqua, come nel Vangelo. Se la metafora non suonasse blasfema, si dovrebbe poter affermare che Christo, con l’acca in mezzo, al secolo Christo Vladimirov Yavachev, chioma bianca, 81 anni il prossimo 16 giugno, oltre a camminare sulle acque, è sceso in terra. Christo, americano di origini bulgare: l’Impacchettatore, come lo chiamano nel circuito della land art. Da queste parti lo ricorderanno a imperitura memoria. Genio visionario e volano dell’economia di un lago rimasto fermo agli anni ’70 ma che adesso infrange la sudditanza turistica al gigantismo del Garda per indossare l’abito da sera. “Siamo già sold out – gongola Riccardo Cocchi dell’albergo “Villa Rosa”, affaccio sul lago vicino al porticciolo di Sulzano – . Se avessimo il triplo delle stanze, le venderemmo tutte”. L’80 per cento delle camere degli hotel, tra Franciacorta e Valle Camonica, è già prenotato.

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Nei giorni in cui si camminerà sull’acqua per un letto e una colazione ci vogliono in media 168 euro. E 500 lavoratori assunti a tempo determinatissimo: 170 sono bagnini perché l’opera d’arte, aperta 24 ore su 24, sarà anche spiaggia. Averne di artisti che anziché chiederli i soldi li portano. Dopo aver impacchettato con stoffe e plastica oggetti, monumenti, scorci di paesaggi e di città in mezzo mondo, per il suo ritorno in Italia Christo passa dal monumento a Leonardo da Vinci di piazza della Scala (imballato nel 1971) al Sebino, come è anche chiamato il lago d’Iseo famoso per i motoscafi Riva, i maestri d’ascia di Monte Isola e i saporiti pesci locali salmerino e coregone. Facciamo due conti: 15 milioni è costato il mastodontico allestimento. Ce li ha messi tutti Christo, che si è autofinanziato attraverso la vendita di opere. “Niente soldi pubblici né linee di credito da parte delle banche”, ha spiegato l’artista che con la moglie Jeanne-Claude (morta nel 2009) inseguiva questo progetto da quasi mezzo secolo. Cammineremo sul lago grazie ai collezionisti, insomma. Per capire il miracolo bisogna prima interpretare il Christo- pensiero: un suggestivo mix di romanticismo tipico della land art (l’artista interviene direttamente sul territorio naturale) e di talenti creativo-imprenditoriali. “Ogni dollaro investito in opere d’arte ne genera altri quattro”, giura. L’uomo realizza opere gigantesche, dal costo di decine di milioni di dollari, per farle vivere pochi giorni e poi disperderle. La passerella galleggiante l’ha spiegata così, un'”esperienza fisica” al termine della quale i cubi di plastica e i pezzi del tappeto saranno regalati come ricordo ai visitatori. Ma i doni più munifici sono per gli operatori turistici: per loro, The Floating Piers è un’esperienza più venale e il tetto del rapporto uno a quattro rischiano di sfondarlo. La società di marketing Jfc ha stimato in 49 milioni il fatturato diretto prodotto dall’opera (fanno 3 milioni ogni 24 ore). Dopo il 3 luglio, il valore del brand del lago d’Iseo schizzerà a 5 miliardi. “Un volano e una vetrina straordinari – ragiona Rolando Marchetti del ristorante”Il Gabbiano” di Predore – . Il nome e i paesaggi del nostro lago faranno il giro del mondo”. Come il Reichstag a Berlino, Central Park a New York (il celebre The Gates del 2005), gli isolotti rosa a Miami, tutti lavori di incredibile impatto visivo firmati Christo. Questa è arte. Ma che succede quando l’arte esce dalle gallerie e dai musei per diventare esperienza sensoriale gratuita, da calpestare? Dal cielo piove la manna turistica. Bar e ristoranti sono pronti a staccare la fetta più grande della torta: 18 milioni.

 

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