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Legge elettorale, al via il match tra Renzi e minoranza Pd: oggi primo voto di fiducia

  • Italia

 

Sulla riforma della legge elettorale è battaglia, ma cambiano le parti: lo scontro non è quello tradizionale tra maggioranza e opposizione, ma più forte all’interno dello stesso partito che sostiene l’esecutivo, il Partito democratico. La minoranza dem – Bersani e altri – non accetta il metodo di Matteo Renzi affermando che le norme che regolano la rappresentanza dei cittadini debbano essere frutto di maggiore dibattito e condivisione. In altri termini rigettano il ricorso alla fiducia. Ieri, però, l’ha spuntata il premier: il primo scoglio, quello delle pregiudiziali di costituzionalità, è stato superato senza troppi affanni. Ma ora per Renzi, che sull’Italicum si gioca una partita decisiva, arriva il momento più difficile: passare indenne la bufera politica che si è scatenata dopo la decisione di porre la questione di fiducia. Scelta che ha provocato reazioni durissime da parte delle opposizioni e un terremoto all’interno del Pd.

La riunione dei capigruppo della Camera ha deciso: saranno tre i voti di fiducia sulla legge elettorale. Il primo voto si terrà oggi alle 15.25, mentre gli altri due si terranno nella giornata di giovedì.  I voti di fiducia saranno sugli articoli 1, 2 e 4 dell’Italicum (l’articolo 3 non si vota perchè è in copia conforme al testo del Senato. Non è stato ancora decisa la data del voto finale sul testo che presumibilmente slitterà a maggio. La votazione finale del provvedimento, la prossima settimana con ogni probabilità, sarà a scrutinio segreto, ulteriore aspetto che irrita la minoranza del Pd perché ci sarà sicuramente il “soccorso” della fronda di Forza Italia legata a Denis Verdini che con Renzi ha un rapporto chiaro di collaborazione.

Ma il presidente del consiglio rivendica la scelta fatta: “Dopo anni di rinvii noi ci prendiamo le nostre responsabilità in Parlamento e davanti al Paese, senza paura #LeggeElettorale #lavoltabuona”, ha scritto su Twitter. Poi, sempre su Twitter, ha aggiunto: “La Camera ha il diritto di mandarmi a casa se vuole: la fiducia serve a questo. Finché sto qui, provo a cambiare l’Italia”. Poi al Tg1 aggiunge: “Non c’è cosa più democratica di mettere la fiducia: se passa, il governo va avanti altrimenti va a casa. Cosa c’è di più democratico di chi rischia per le proprie idee”.

Beccato! Ecco perché Renzi è sempre abbronzato: stanza segreta a Palazzo Chigi dove…


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