Grande attesa per il discorso alle camere del nuovo presidente della Repubblica. Oggi per Sergio Mattarella le dimissioni dalla Corte costituzionale, di cui è membro dal 2011. Il primo passo del dodicesimo capo dello Stato è quello del discorso di insediamento, previsto per domani alle 10 alla camera dei deputati. La promessa di Mattarella è quella di “ricucire gli strappi del paese”. Lui stesso, alla squadra di collaboratori che lavora con lui, ha spiegato la scaletta che ha in mente. “Intanto, vorrei che non fosse un intervento lungo, tempo limite direi non più di una trentina di minuti. E poi vorrei subito mettere bene a fuoco un paio di temi”. Per cominciare, “lo scollamento fra politica e paese, l’urgenza di tornare ad una politica alta, che si occupi dei problemi veri del nostro paese”.
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Dunque, Mattarella tornerà su quelle tre incombenze già accennate in questi giorni dopo la sua elezione: le difficoltà che vivono gli italiani, la speranza, l’unità. Il compito che sta per investire il presidente è impegnativo: dovrà essere il presidente di tutti, la garanzia che ogni capo di Stato pronuncia forte in aula, ma che in particolare per il nuovo inquilino del Colle vuol dire la volontà ferma di rappresentare non solo i valori cattolici, alla cui storia appartiene in pieno, ma allo stesso modo anche quelli laici. Lo stesso Mattarella, difatti, ha spiegato che “la scelta come mio primo atto di rendere omaggio ai martiri delle Fosse Ardeatine ha inteso riassumere proprio questo significato simbolico”. Pur essendo un politico di lungo corso avendo iniziato la sua carriera già nella cosiddetta prima repubblica, Mattarella dovrà confermare e ribadire più volte la necessità di rinnovamento avvertita dal paese reale, quello che fuori dai palazzi chiede una svolta seria e decisa. Una scossa alle istituzioni, con riforme forti e incisive anche della Costituzione, e all’economia con un pensiero particolare ai più deboli.
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