Per Clizia Incorvaia non è un periodo semplice. L’influencer e showgirl sta affrontando giorni di profondo dolore e riflessione, dopo la scomparsa di Eleonora Giorgi, madre del compagno Paolo Ciavarro. Una perdita che ha scosso non solo la famiglia, ma anche il cuore di tantissimi fan che da tempo seguono con affetto la coppia e l’attrice scomparsa a causa di un terribile tumore che purtroppo non le ha lasciato scampo.
Eleonora Giorgi, attrice iconica del cinema italiano e figura amatissima dal pubblico, si è spenta lasciando un grande vuoto, soprattutto nel cuore di Paolo e Clizia, che negli ultimi anni avevano costruito un forte legame anche grazie alla nascita del loro primo figlio Gabriele. Un periodo difficile per Clizia Incorvaia e non solo per la scomparsa della suocera e quindi il grande vuoto lasciato nella famiglia, ma anche per alcuni problemi legati alla sua vita passata. Ma vediamo cosa è successo.
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Clizia Incorvaia rinviata a giudizio dopo la denuncia dell’ex Francesco Sarcina
l’influencer è stata rinviata a giudizio in seguito a una denuncia presentata dall’ex marito, Francesco Sarcina, frontman del gruppo musicale Le Vibrazioni. Al centro della questione ci sarebbe l’utilizzo, ritenuto illecito, dell’immagine della loro figlia Nina all’interno di contenuti pubblicati sui social, in contesti legati a collaborazioni con brand commerciali.
Come riportato da La Repubblica, la Procura di Roma ha accolto l’impianto accusatorio e ha deciso per il rinvio a giudizio. Secondo quanto indicato dalla pm Alessia Miele, Clizia Incorvaia avrebbe pubblicato foto e video della bambina “al fine di trarre profitto per sé e per altri, in palese violazione degli impegni assunti in sede di separazione dall’ex coniuge Sarcina procedeva in assenza del suo consenso alla diffusione sul web di foto e immagini e video ritraenti la figlia Nina”.

Il materiale contestato riguarderebbe almeno cinque campagne pubblicitarie, nelle quali la minore sarebbe stata mostrata mentre indossava capi d’abbigliamento o calzature per bambini, legate a sponsor e marchi di moda. Un elemento determinante nella decisione della Procura sarebbe stato un messaggio inviato da Incorvaia allo stesso Sarcina, che, come riporta sempre La Repubblica, avrebbe aggiunto ulteriore peso all’accusa.


Nel testo citato nel fascicolo, il cantante afferma: “Alle mie richieste via messaggistica rivolte alla Sig.ra Incorvaia di cessare di utilizzare l’immagine di nostra figlia sui social e a fini pubblicitari, la stessa mi ha risposto testualmente: ‘Io li campo grazie ai brand di moda e pago la scuola, vestiti, etc’, come da screenshot che si allega; ammettendo dunque che l’immagine della bambina viene utilizzata anche al fine di trarne un profitto economico senza alcuna autorizzazione e controllo dello scrivente su siffatta gestione”.