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“Mi sono rotto”. Massimo Giletti, l’annuncio senza mezzi termini. La decisione è presa

Si alza il polverone dopo la partecipazione di Massimo Giletti come ospite di Myrta Merlino nel corso del programma di La7 ‘L’aria che tira’. Il conduttore dice la sua a proposito delle polemiche scoppiate dopo l’intervento a ‘Non è L’Arena’ del magistrato Di Matteo che ha raccontato di aver ricevuto dal ministro della Giustizia Bonafede la proposta di guidare il Dap salvo poi constatare che aveva cambiato idea dopo, a suo dire, aver saputo che Di Matteo era sgradito ai capimafia.

“Io sono molto amareggiato. Sto ricevendo insulti, minacce da troppo tempo. Adesso mi sono rotto le scatole. Dico subito a chi mi minaccia che domenica tornerò a parlare di questa storia”. Massimo Giletti si esprime così per poi aggiungere: “Se uno come Di Matteo è costretto tra virgolette a intervenire in una trasmissione quando non ha mai parlato prima e si è tenuto dentro questa cosa per due anni, credo per un senso delle istituzioni, cosa molto rara nel nostro Paese, ecco io credo che questo ponga un problema serio”. (Continua a leggere dopo la foto).


L’intervento del conduttore si anima ulteriormente: “Voglio essere molto chiaro. Il ministro Bonafede ha fatto atti importanti contro la mafia. Ha firmato decreti importanti. Il sottoscritto lo ha riconosciuto. Qui stiamo parlando di una cosa diversa. Io faccio il mio mestiere di giornalista. E se un personaggio come Di Matteo chiede di intervenire in trasmissione, io ho l’obbligo di ascoltare”. (Continua  a leggere dopo la foto).

Continua il conduttore: “Per chi conosce la politica, su un caso drammatico come quello che è successo domenica nella nostra trasmissione, rispondere con tanto ritardo vuol dire che c’è stata una lunga riflessione all’interno del Movimenti Cinque Stelle. Una lunga, lunga riflessione. E questo già può far dare una lettura di quello che è accaduto”. (Continua a leggere dopo la foto).

Ricordiamo che il magistrato antimafia Nino Di Matteo, in collegamento con Massimo Giletti, per Non è l’Arena su La7, aveva manifestato una posizione netta contro il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, raccontando quando, nel 2018,  in seguito alla proposta del Guardasigilli Bonafede di dirigere il Dap, ovvero il Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria,  molti furono i boss detenuti al 41 bis a esternare preoccupazione per la sua nomina.

Caffeina News by AdnKronos
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