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“Stop ai tamponi a casa”. Covid, scatta l’allarme in Italia. È Crisanti a spiegare tutto

  • Salute

Circa un milione di italiani è in isolamento perché positivo al Covid 19. I contagi sono destinati a salire a causa della enorme diffusione di Omicron 5, la nuova variante che si sta espandendo in tutto il Paese: una variante molto contagiosa, ma che pare avere effetti limitati per ciò che riguarda la pressione ospedaliera. Gli esperti ritengono che tali numeri siano sottostimati e la cifra reale potrebbe corrispondere al doppio o al triplo, considerando i tantissimi positivi non dichiarati ufficialmente avendo effettuato solamente tamponi fai da te.

Omicron 5 rappresenta già il 60% dei casi e i positivi crescono al ritmo del 50% in più in una settimana, stando agli ultimi dati, con un’incidenza di 763 casi ogni 100mila abitanti. Il rischio concreto che già si osserva ora è che vadano in tilt servizi essenziali come trasporti, ospedali e sicurezza per carenza di personale anche perché in questo periodo le quarantene potrebbe accavallarsi con le ferie. Uno scenario che appunto potrebbe mettere a rischio i servizi a meno che non si comincino ad abolire o quantomeno ad allentare le quarantene almeno per i tanti positivi asintomatici, come si chiede da diverse parti.

covid


Andrea Crisanti tamponi in casa “da abolire”

Sui contagi che aumentano e sui numeri sottostimati si è espresso il microbiologo Andrea Crisanti, uno degli esperti in prima linea da due anni e mezzo contro la pandemia, che non ha dubbi: la sua proposta è di abolire i tamponi fai da te, perché non abbastanza affidabili e perché consentono ai positivi di girare liberamente, contagiando altre persone. “Bisognerebbe a mio avviso abolire i tamponi fatti a casa, perché non sono sensibili e quindi una persona pensa di essere negativa invece è positiva e poi molte persone che risultano positive non si autodenunciano, di fatto accecando il sistema di sorveglianza nazionale e ritardando la terapia”, ha detto Crisanti, ospite a Bari del convegno dal titolo ‘Lo strano caso Covid, prevedere l’imprevedibile’.

andrea crisanti tampoi rapidi da abolire

“Ricordiamo – ha aggiunto Crisanti – che le terapie sono efficaci entro i cinque giorni, se non ci si autodenuncia e si aspetta che arrivino i sintomi, si fa un danno alla società e a se stessi”. Quindi ha proseguito: “In questo momento va fatta una politica di protezione dei fragili, perché non penso che vi sia una accettabilità sociale per una politica di distanziamento spinto. Finora abbiamo fatto finta per la seconda o terza volta che tutto fosse finito. Io penso che il dato politico è la protezione dei fragili”, ha aggiunto Andrea Crisanti.

tamponi rapidi
andrea crisanti tamponi rapidi abolire

Il microbiologo ritiene che questo virus ha “una capacità di infettare molto più elevata e abbiamo una popolazione che progressivamente diventa più suscettibile perché si allontana dal momento della vaccinazione, la quarta dose sicuramente dovrà essere fatta a tutte le persone vulnerabili”. Inoltre “la mascherina protegge sempre, quindi i fragili se la dovrebbero mettere sempre e anche coloro che accudiscono i fragili”.

“Ecco quando ci toglieremo la mascherina”. Covid, il prof. Crisanti lo dice chiaramente: “Arrivano i momenti peggiori”

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