Non si fermano le polemiche in casa Rai dopo il flop del programma che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto rilanciare la domenica sera della tv di Stato e ricollocarla verso un target più giovanile. Due puntate da incubo sul fronte ascolti: 12,7% di share per il primo appuntamento e 12% per il secondo. Nessuno si immaginava una simile Caporetto. E nessuno si immaginava che il conduttore ex Sky e Stefano Coletta, direttore di Rai Uno, nonostante l’evidenza dei numeri, difendessero a spada tratta alcune scelte, senza fare autocritica.
Così non la penserebbe il nuovo ad Rai Carlo Fuortes. “L’ad – si legge su Dagospia – avrebbe però fatto un salto dalla sedia di fronte ai costi: l’operazione in due puntate sarebbe costata ben oltre i due milioni di euro. Una cifra importante in un momento in cui a tutti i lavoratori interni vengono chiesti sacrifici, con alcuni programmi di servizio pubblico a rischio”.
E ancora: “. “A Viale Mazzini sono in molti ad essere convinti che il flop dello show farà un’altra vittima: Stefano Coletta, il suo bis ora sembra davvero difficile da immaginare. Il vicedirettore Claudio Fasulo non avrebbe gestito la situazione in modo consono, questo filtra dal settimo piano, e in maniera clamorosa la sua presenza all’Eurovision non sarebbe così certa”.
Parliamo di Da Grande, il programma di Alessandro Cattelan andato in onda su Rai. Cattelan che è stato intervistato da Repubblica e stuzzicato sul suo show. “Cosa non è andato? È una domanda difficile alla quale rispondere. Potrei dire quali sono le cose che non hanno funzionato e avrei cambiato. Poche”. Contro Cattelan si è espresso in maniera netta anche uno scrittore del calibro di Gianrico Carofiglio.
“Lo show di Cattelan su Rai1 è un disastro – ha scritto l’ex onorevole su Twitter -. Capita, forse qualcuno ne renderà conto forse no. Ma è interessante quello che (pare) ha detto il conduttore: ‘rifarei tutto così’. La frase è la sintesi del modo meno intelligente (eufemismo) di affrontare l’errore e il fallimento.”