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Addio Stefano, il forestale che spegneva gli incendi ucciso dal caldo sulla sua montagna

  • Italia

Il paese di Bitonto è sotto choc per la morte di Stefano Mele, operaio forestale di 62 anni morto mentre pattugliava il bosco Rogadeo. Come ricostruisce il quotidiano online Bitonto Live, originario di Grumo Appula in provincia di Bari, l’uomo sarebbe stato colpito da un collasso, probabilmente generato dal caldo eccessivo.

Stefano Mele era precario da circa dieci anni e lavorava per l’Arif, l’Agenzia Regionale per le attività Irrigue e Forestali che si impegna nella difesa del suolo, e nella gestione, del patrimonio forestale della Regione Puglia attraverso attività mirate e iniziative rivolte alla salvaguardia delle foreste, al rimboschimento, alla diffusione e conservazione della biodiversità.

stefano mele morto bitonto incendi.


Secondo quanto ricostruito dai quotidiani locale, sarebbe stato il caldo soffocante di domenica scorsa a uccidere Stefano Mele. L’operaio era al lavoro di vedetta in una zona spesso colpita da incendi e ha accusato un malore. Immediata la chiamata al 118 e l’intervento degli operatori, ma per lui non c’è stato nulla da fare. La Cgil e il Nidil di Puglia esprimono “profondo cordoglio”.

stefano mele morto bitonto incendi.

“Siamo addolorati – scrivono in una nota – e ci stringiamo ai famigliari del lavoratore, un nostro iscritto che svolgeva con rigore e dedizione il suo compito, seppur costretto ad una condizione di precarietà che da tempo denunciamo, legata ad impieghi stagionali e che riguarda circa 350 operai in somministrazione presso Arif Puglia, assunti dalle agenzie interinali”.

“Sono questi operai precari – concludono – quelli che provano a tenere al sicuro il nostro immenso patrimonio boschivo, al riparo da piromani e incendi causati dal caldo o dall’incuria umana”. Sono oltre 800 i roghi di queste settimane con un bollettino di guerra che non risparmia quasi nessuna regione del centro-Sud. Persone evacuate, feriti, aziende agricole e attività commerciali andati in fumo. Il 2 agosto fino alle ore 18.00, sono arrivate al Centro Operativo Aereo Unificato del Dipartimento di protezione Civile 30 richieste di soccorso aereo.

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