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“Abbiamo vinto!”. Tokyo 2020, sorpresa amara per l’atleta. Urla la vittoria, dopo pochi secondi scopre tutto

  • Sport
Annemiek Van Vleuten tokyo 2020

È l’incubo di ogni sportivo: arrivare primo… ma degli ultimi. Insomma, arrivare secondi non è mai una bella cosa, anche se le olimpiadi ci fanno capire quanto sia importante arrivare comunque a podio. Tuttavia, quanto sarebbe stato bello vincere! Deve aver pensato questo l’olandese Annemiek Van Vleuten che crede di aver vinto l’oro ed esulta come una pazza. Dopo il traguardo, però, l’amarissima sorpresa: è arrivata “solo” seconda. Nello sport è capitato spesso, ma quando accade alle Olimpiadi il “disastro” in mondovisione diventa epico.

Siamo naturalmente nella cornice a bolla di Tokyo 2020, nella gara che ha visto l’azzurra Elisa Longo Borghini conquistare un bellissimo bronzo. Qui, tuttavia, la vera protagonista è proprio l’olandese Annemiek Van Vleuten, che nella foga delle pedalate non si era resa conto che a 40 chilometri dal traguardo l’austriaca Kiesonhofer era partita in solitaria, lasciando tutto il gruppone alle spalle. La Van Vleuten evidentemente non la vede, e quando a sua volta scatta per bruciare le avversaria è convinta di viaggiare spedita verso il gradino più alto del podio”.

Annemiek Van Vleuten tokyo 2020


Ma non è così purtroppo, perché all’arrivo, mentre Annemiek Van Vleuten, d’oro, è sdraiata a terra stremata, la Van Vleuten alza le braccia al cielo, urla, esulta, abbraccia l’allenatore. Tutto giusto, anche in caso di argento. Poi però l’amara scoperta. “Ero venuta qui per l’oro, torno a casa con l’argento al collo che al momento mi fa provare un misto di sensazioni contrastanti – ha spiegato poi, rivelando la causa dell’equivoco -.”

Annemiek Van Vleuten tokyo 2020

E ancora Annemiek Van Vleuten: “Sono orgogliosa di quanto ho fatto, di aver dimostrato che a 38 anni si può essere competitivi ai massimi livelli, ma delusa perché ero convinta di essere riuscita a vincere. Non sapevo ci fosse davanti un’altra ragazza per quello al traguardo ho esultato. Abbiamo ricevuto troppe comunicazioni sbagliate: non sapevamo chi c’era davanti e i distacchi”.

Annemiek Van Vleuten tokyo 2020

Poi conclude: “Anche quando ero in avanscoperta io non avevo i tempi, dovevo chiedere alla moto della tv che mi desse i riferimenti. Non ha senso che nella gara più importante di tutte non siamo autorizzate a usare le radioline. Sono state tolte per rendere le corse più interessanti invece le rendono solo più confuse. Non è professionale”. Onesta, Annemiek Van Vleuten.

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