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“Lo abbiamo colpito, è morto”. La notizia è appena arrivata da Mosca e, se confermata, cambierebbe tanti equilibri internazionali. Un colpo durissimo per l’Isis: i dettagli

 

Il leader dell’Isis Abu Bakr al Baghdadi potrebbe essere stato ucciso in un raid russo in Siria, anticipa il ministero della difesa russo parlando di “informazioni provenienti da canali diversi e in corso di verifica”. Il 28 maggio scorso sono stati uccisi in raid di Mosca alla periferia di Raqqa una trentina di comandanti dell’Is riuniti per discutere delle possibili vie di fuga dalla città e fra loro, indicano le informazioni raccolte, ci sarebbe stato anche al Baghdadi, aggiunge il comunicato citato dalla Tass. “Secondo le informazioni che si stanno verificando”, nel sobborgo a sud di Raqqa “era presente anche il leader dell’Isis Ibrahim Abu-Bakr Al Baghdadi, che è stato eliminato inseguito al raid”, fa sapere il ministero della Difesa russo, citato dal sito online della tv del dicastero, ‘Zvezda’. Non sarebbe neanche la prima volta che viene dichiarato morto il Califfo. Necessarie quindi, visto che Ibrahim al-Samarrai, iracheno di 46 anni, la vera identità del “califfo” al-Baghdadi, è stato dato per morto o ferito gravemente più volte da quando la comunità internazionale è intervenuta militarmente per neutralizzare lo Stato Islamico. (Continua dopo la foto)


Il comunicato della Difesa russa precisa anche che il comando Usa era stato informato di quel raid. Deciso dopo che il comando del contingente militare russo in Siria aveva “ricevuto a fine maggio informazioni su una riunione dei dirigenti dell’organizzazione terroristica Stato Islamico che si sarebbe tenuta nella periferia sud di Raqqa”. Quelle notizie erano state sottoposte a verifica ed era stato riscontrato che lo “scopo di quel vertice era l’organizzazione di convogli per portare l’uscita dei combattenti dell’Isis da Raqqa attraverso il cosiddetto corridoio sud”. (Continua dopo le foto)

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Preceduto dal volo di ricognizione di un drone, il raid aereo dei caccia-bombardieri Su-34 e Su-35 è scattato “alle 0,35 del 28 maggio ora di Mosca”, precisa ancora il comunicato della Difesa, ed è durato dieci minuti. L’azione, conclude la nota, avrebbe portato all’uccisione di molti “alti dirigenti” dell’Isis, di una “trentina di capi militari e almeno 300 miliziani”. L’ultima volta che al Baghdadi si è fatto sentire è stato con un messaggio audio diffuso lo scorso novembre nel quale sollecitava i suoi seguaci a dirigersi a Raqqa per affrontare “crociati e miscredenti curdi”.

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