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”Dovevamo farlo a pezzi”. Lo hanno trovato così: con la schiena e il petto colpiti da tre coltellate, la testa avvolta in un sacchetto di plastica, il corpo coperto da un lenzuolo. La vacanza di Massimiliano, italiano di 54 anni, si è trasformata in un incubo senza fine. Cosa è successo

 

Lo hanno trovato in terra, con la schiena e il petto colpiti da tre coltellate, la testa avvolta in un sacchetto di plastica, il corpo coperto da un lenzuolo. Era buttato dentro uno stanzino di servizio, nel garage di un condominio, di quelli usati dagli addetti alle pulizie per conservare detersivi e scope. Così hanno trovato Massimiliano Bottoni, un italiano in vacanza a Armaçao dos Búzios, nella Regione dei Grandi Laghi, a 180 chilometri nord di Rio. Secondo i primi accertamenti svolti dalla polizia, chiamata sul posto da uno degli inquilini del condominio allarmato dalle grida che sentiva in piena notte, l’uomo sarebbe stato ucciso al termine di un festino dove erano state invitate anche delle ragazze. Il delitto sarebbe scattato al termine di una lite nata proprio sul compenso che le prostitute, accompagnate da un altro uomo, avrebbero preteso dall’italiano. Due persone, un uomo e una donna, sono stati arrestati con l’accusa di omicidio. Il raptus omicida sarebbe scattato per un mancato pagamento legato a presunte prestazioni sessuali ricevute dall’italiano. In manette la padrona di casa Amanda Cabral de Vasconcellos, 28 anni , e l’organizzatore del festino, il latitante Paulo Giovani Carvalho de Oliveira. (Continua a leggere dopo la foto)


Grazie ad alcune testimonianze Carvalho de Oliveira è stato individuato vicino a un centro estetico. Appariva nervoso, aveva un taglio sulla mano e una serie di graffi profondi sulla gamba che tentava di coprire con delle bende. La polizia lo ha fermato e, poco dopo, gli inquirenti sono riusciti a risalire a una donna e a un altro uomo. La prima era una delle ragazze invitate alla festa, il secondo è il proprietario della casa dove si è consumato il delitto. Anche loro sono finiti in manette. Secondo il rapporto preliminare, l’uomo con la ferita alla mano ha sostenuto di essere arrivato nella casa dove si era tenuta la festa quando la vittima era già morta. Si sarebbe limitato a trasportate il cadavere nello scantinato. Ma la sua tesi non ha retto a lungo. (Continua a leggere dopo la foto)


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Avrebbe confessato di aver ucciso l’italiano dopo una lite per un pagamento. L’accetta, sempre secondo le sue confessioni, sarebbe servita a fare a pezzi il cadavere prima di sbarazzarsene. L’uomo era inseguito da due ordini di cattura per reati che la polizia non ha voluto indicare. Nel dicembre del 2016, Roberto Bardella, 52 anni, era stato ucciso a Morro dos Prazeres, favela di Santa Teresa nella regione di Rio de Janeiro, in Brasile. L’uomo era stato accompagnato nella favela del centro della metropoli carioca da un secondo turista, suo cugino Rino Polato, che poi era riuscito a mettersi in salvo riportando lievi ferite. I due erano entrati per errore nella favela in moto.

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