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Anna Maria Franzoni e Wanna Marchi, il ”duo” che non ti aspetti. Ospite in tv, l’ex teleimbonitrice finita in carcere racconta la sua conoscenza con la mamma di Cogne. Ma quando inizia a parlare Maurizio Costanzo la frena subito: ”Guai a te se…”

 

 

“Io della Franzoni non ne voglio parlare, ho fatto talmente tante volte le scale di quel tribunale che non ci voglio tornare più”. La rivelazione arriva in tv al Maurizio Costanzo Show dall’ex imbonitrice della televisione italiana Wanna Marchi. Condannata nel 2009 a nove anni e quattro mesi (dopo la denuncia di Striscia la Notizia) per bancarotta fraudolenta, truffa aggravata e associazione per delinquere finalizzata alla truffa, dal 2011 gode della semilibertà, già aveva rotto il silenzio ai primi di ottobre ripercorrendo la sua vicenda sempre nel salotto di Maurizio Costanzo. Durante l’intervista la Marchi e la figlia, Stefania Nobile, hanno alluso a trattamenti di favore: “Anche là era meglio non parlarne”. E Costanzo ha così stemperato il tutto: “Guai a voi se vi sento dire qualcosa sulla Franzoni, io non voglio passare guai per colpa vostra”.

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Durante la precedente intervista rilasciata la giornalista, Wanna Marchi aveva parlato di Anna Maria Franzoni, la mamma di Cogne tristemente nota per l’omicidio del figlio Samuele. ”Ci siamo conosciute e ignorate, – aveva detto – conosciute per forza perché ce l’avevo nella cella di fronte. Amicizia assolutamente no, non potrei. Io quello che può aver fatto o no la signora Franzoni non lo so e non sono cose che mi interessano, nel senso che lo sa solo lei, non mi interessa. Però come essere umano a me non piace per il suo comportamento che aveva con le carcerate”.

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Dopo aver affrontato il tema ”Franzoni”, Stefania è tornata a parlare della sua malattia, l’artrite reumatoide, la stessa di cui è morta quest’estate Anna Marchesini lasciandola sotto choc: “La cosa grave del carcere è che la tua patologia non vale niente, dev’essere accertata da loro, ti dicono che siccome sei un caso mediatico non devi essere curato, se no fuori che direbbero.

Per i fregnacciari non son stati più curati quelli che hanno avuto problemi veri. Io ho chiesto di essere operata, mi son fatta tutta la mia galera. Una malattia, così come dev’essere ritenuta seria fuori, dev’essere ritenuta seria dentro. Io pretendevo di essere curata dentro. Invece andavo con le manette in ospedale. Con due protesi, appena operata alla ginocchia, temevano potessi calarmi dalla finestra. Poi gli altri magari scappano con gli ergastoli”.

Impossibile dimenticare Wanna Marchi. Negli anni 80, grazie alla sua grinta e al suo modo di fare decisamente fuori dalle righe, era stata soprannominata ‘’la regina delle televendite’’. Oggi la ritroviamo così

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