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“La verità su Martina Ciontoli”. Marco Vannini, la mamma rompe il silenzio sulla ex fidanzata del figlio

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Martina Ciontoli libera, parla la madre di Marco Vannini

Martina Ciontoli, condannata a 9 anni e 4 mesi per concorso nell’omicidio del fidanzato Marco Vannini, ha recentemente ottenuto un permesso per lavorare fuori dal carcere. Dopo circa tre anni di detenzione, ogni mattina lascia la casa circondariale di Rebibbia per prestare servizio come barista presso la Scuola Superiore per l’Esecuzione Penale “Piersanti Mattarella”, gestita dal Ministero della Giustizia. Questa decisione è stata presa dal magistrato di sorveglianza, che ha accolto l’istanza della direzione carceraria, riconoscendo la buona condotta di Martina durante il periodo di reclusione.

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Durante la detenzione, ha conseguito la laurea in Scienze Infermieristiche con il massimo dei voti, dimostrando un impegno significativo nel percorso di riabilitazione. La notizia del suo rilascio per motivi lavorativi ha suscitato reazioni contrastanti, in particolare da parte della famiglia Vannini. Marina Conte, madre di Marco, ha espresso il suo disappunto, sottolineando che Martina non ha mai mostrato segni di pentimento né ha inviato una lettera di scuse.

Martina Ciontoli libera, parla la madre di Marco Vannini


Martina Ciontoli libera, parla la madre di Marco Vannini

In un’intervista, ha dichiarato: “Quello che ci domandiamo con mio marito Valerio è come possa essere considerata detenuta modello proprio lei che non ci ha mai cercato, nemmeno per dirci che le dispiaceva per quanto accaduto. Si è veramente pentita? Non credo. È in carcere da maggio del 2021 e non ha mai avuto un segno di pentimento, nemmeno in questi tre anni e mezzo. Ce lo saremmo aspettato ma niente, almeno il fratello durante il processo una letterina l’ha letta”.

Martina Ciontoli libera, parla la madre di Marco Vannini

Continua la madre di Marco Vaninni: “Visto che ora ha ricevuto questa sorta di premio, diventando in cella un modello da seguire, avrà una coscienza per dirci esattamente quello che è avvenuto in quella casa la sera in cui è morto mio figlio”. Il caso Vannini ha profondamente scosso l’opinione pubblica italiana. Marco, ventenne di Cerveteri, perse la vita nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015 nella casa della famiglia Ciontoli a Ladispoli.

Martina Ciontoli libera, parla la madre di Marco Vannini

Il padre di Martina, Antonio Ciontoli, fu riconosciuto colpevole di aver sparato accidentalmente a Marco, ma l’intera famiglia fu condannata per non aver prestato immediato soccorso, contribuendo così al tragico esito. La concessione del permesso lavorativo a Martina Ciontoli riaccende il dibattito sulla giustizia e sul percorso di riabilitazione dei detenuti. Da un lato, vi è il riconoscimento degli sforzi compiuti durante la detenzione; dall’altro, il dolore e la rabbia dei familiari della vittima, che percepiscono tali concessioni come una mancanza di giustizia per la perdita subita.

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